Comunicato PCI Martina Franca – Elezioni Amministrative 12 giugno 2022

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COMUNICATO STAMPA – ELEZIONI AMMINISTRATIVE 12 GIUGNO 2022

“Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Così scriveva Antonio Gramsci sul primo numero de L’Ordine Nuovo. Nel corso degli anni migliaia e migliaia di cittadini e lavoratori sono stati guidati da quelle parole che, ancora oggi, segnano la strada dei Comunisti italiani.

È proprio l’esigenza di riorganizzarsi per rafforzarsi che ha portato il PCI di Martina Franca a non essere presente alle elezioni amministrative del 12 giugno 2022.
Ciò non significa che sospenderemo l’attività politica; al contrario, utilizzeremo la campagna elettorale per rilanciare le nostre proposte e per ricercare nuova linfa e nuovi consensi nella parte più sensibile e attiva della popolazione che, proprio in occasione del periodo elettorale, avverte l’esigenza di una reale alternativa.

Questo sistema elettorale delle elezioni amministrative appiattisce il dibattito politico, sintetizza e semplifica il confronto, punta i riflettori solo sui due schieramenti ritenuti vincenti, emargina le altre proposte e costringe con il ricatto del “voto utile” a convergere sul candidato ritenuto “meno peggio” dell’altro. Per noi che rifiutiamo queste logiche politiche, la competizione delle comunali risulta essere ancora più difficile da sostenere, in quanto richiede forze ed energie enormemente più dispendiose per portare avanti i propri programmi.

Abbiamo tentato sin da subito di costruire un’alternativa, proponendo a Sinistra Italiana di coalizzarci o di convogliare in una lista civica, dichiaratamente di sinistra. Purtroppo però, dopo vari incontri, la proposta è stata rigettata, lasciando quel vuoto a sinistra che nessun candidato o lista presente in questa tornata elettorale potrà colmare. Ci hanno proposto di candidarci all’interno di liste civiche a sostegno del candidato Palmisano, ma in questo caso siamo stati noi a rifiutare, perché avremmo dovuto piegarci a un modo di intendere la pratica politica distante anni luce da quello che il nostro partito incarna. Sarebbe stato un suicidio politico per noi, una macchia indelebile sulla nostra integrità e coerenza politica e questo ci sentiamo di dichiararlo con estrema convinzione perché, se per noi i fatti sono importanti, lo sono allo stesso modo le parole.
Non a caso, infatti, la coalizione di Gianfranco Palmisano ha definitivamente accantonato il sostantivo “sinistra” o “centrosinistra”, a favore della denominazione “moderati e progressisti”. Non avrebbero potuto fare altrimenti per agevolare l’ingresso in coalizione di esponenti provenienti dalla destra più estrema, da ex leghisti a fuoriusciti da fratelli d’Italia e da Idealista-Forza Italia.

Come avremmo potuto condurre la campagna elettorale al fianco di chi ha fatto dell’incoerenza politica la propria bandiera? La coerenza che ci contraddistingue non è condivisa da chi oggi è candidato e il passaggio da uno schieramento all’altro è all’ordine del giorno, tanto da farci ritenere a forte rischio la stabilità della prossima legislatura per possibili clamorosi ribaltoni, a prescindere da chi verrà eletto sindaco. Il trasformismo politico ha segnato tutte le liste in competizione, i transfughi potrebbero tornare all’ovile in ogni momento e nessuna giunta potrà dormire sogni tranquilli.

Alla luce di tutto ciò, rilanciamo l’idea di un movimento a Sinistra che abbia come obiettivo la costruzione di un’alternativa valida, propositiva e coordinata, per una città realmente progressista e che inizi già a lavorare per la prossima tornata elettorale.
Invitiamo tutti i compagni, i cittadini e i lavoratori, che in queste elezioni non si sentono rappresentati, a contattare il PCI e, rifacendoci come al principio alle parole di Gramsci, diciamo: “Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo”.

Martina Franca, 20 maggio 2022

Segreteria cittadina PCI Martina Franca

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PCI PROPONE: Internalizzazione del servizio di refezione scolastica

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2022-04-02 - refezione scolastica

Il servizio di refezione scolastica è stato sospeso dal 4 all’8 aprile 2022. Riteniamo che questo provvedimento dell’Amministrazione Comunale arrivi tardi, in quanto i problemi finanziari manifestati dall’azienda appaltatrice Siarc s.p.a. erano noti già da diversi giorni. Si è dovuti arrivare ad una erogazione parziale del cibo (un trancio di focaccia e un panino, accompagnati da bottiglie di acqua da dividere con la classe) affinché l’Amministrazione prendesse un provvedimento riguardo la riorganizzazione del servizio. Altri comuni della provincia di Taranto, nello specifico Palagiano, sono corsi ai ripari per tempo, avviando le procedure per una nuova gara, al fine di assicurare il servizio di mensa agli scolari.
Riteniamo questa situazione particolarmente preoccupante; dal punto di vista occupazionale, per il futuro incerto dei 480 lavoratori della Siarc (che arrivano ad essere 1500 con l’indotto), da quello socio-assistenziale, per le inevitabili ripercussioni che la sospensione del servizio mensa avrà sulle famiglie e sui bambini martinesi.
I Comunisti di Martina Franca propongono l’internalizzazione del servizio di refezione scolastica, per affidare alla gestione diretta del Comune sia i centri cottura che la somministrazione dei pasti ai bambini. Con il controllo diretto del servizio si favorirebbero l’erogazione di pasti di maggiore qualità, con diete concordate per una alimentazione equilibrata e salutare, un maggior coinvolgimento di tutti gli operatori della scuola e degli stessi bambini, ed infine, una maggiore garanzia per l’occupazione dei lavoratori.
Chiediamo che sia tenuta in seria considerazione questa nostra proposta, al fine di garantire il benessere dei giovanissimi cittadini martinesi e delle loro famiglie.
Ci auguriamo che questa settimana di sospensione serva alla Giunta Ancona per chiudere il mandato con almeno un’azione di Sinistra.

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Segreteria cittadina PCI Martina Franca

conflitto Russia-Ucraina – FERMATEVI! – Comunicato del PCI nazionale

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russia ucraina

La tensione tra Ucraina e Russia è esplosa, la guerra nel cuore dell’Europa, con il suo carico di distruzione e di morte è divenuta realtà. Occorre fermarla, essa non è mai nell’interesse dei popoli chiamati a combatterla.
Occorre giungere ad un immediato cessate il fuoco, ridare voce alla diplomazia, al dialogo tra le parti.
È un dato di fatto che dalla caduta dell’URSS gli USA ed i loro alleati hanno promosso una politica aggressiva nei confronti della Russia, volta al suo accerchiamento attraverso l’allargamento ad est della NATO, puntando a cooptarvi l’Ucraina. È parte di tale politica quanto accaduto nel 2014 in quel paese, ossia la destabilizzazione di un governo democraticamente eletto da parte di forze dichiaratamente, manifestamente di destra, addirittura nazifasciste, appoggiate dagli USA e dall’Unione Europea. Da ciò è derivata l’auto proclamazione delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, russofone, l’esplosione di un conflitto che ha già provocato migliaia di morti, per tanta parte civili.
È un dato di fatto che le dichiarazioni del segretario di stato americano Antony Blinken, così come quelle del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, volte a rivendicare “il diritto di ogni nazione di scegliere le proprie disposizioni di sicurezza”, hanno finito con il soffiare sul fuoco, rappresentando la risposta formale alla richiesta di rassicurazioni circa il congelamento degli assetti dati avanzata dalla Russia. Oltre a ciò tali dichiarazioni sono manifestamente ipocrite in quanto gli USA risposero in ben altro modo al tempo della “crisi dei missili a Cuba”.
È un dato di fatto che le stesse dichiarazioni del blocco euro-atlantico circa la messa in discussione del diritto internazionale a seguito del riconoscimento delle repubbliche popolari del Donbass da parte della Russia, sono anch’esse strumentali, in quanto lo stesso attuò tale politica ai fini dello smembramento della ex Jugoslavia.
È un dato di fatto che il nostro Paese, in spregio all’articolo 11 della Costituzione e del diritto internazionale, partecipò direttamente alla guerra nei Balcani voluta dalla NATO.
Tra le risposte da dare alla situazione data, si rincorrono molteplici proposte, alcune tra esse volte all’allargamento del conflitto, che confermerebbe una volta di più il carattere aggressivo assunto dalla NATO, emblematiche in tal senso le dichiarazione del Primo Ministro inglese Boris Johnson, nonché la messa in campo di sanzioni, non casualmente caldeggiate dagli USA, che finirebbero con il ritorcersi soprattutto sull’economia europea, in particolare la nostra, scaricandone il prezzo sulle condizioni dei ceti popolari.
C’è bisogno di ben altro.
Noi, i comunisti, insistiamo per la de-escalation, perché prevalga la ricerca del dialogo, della negoziazione, affinché a partire da un rinnovato ruolo dell’ONU si affermi un soluzione pacifica.
In tal senso riteniamo necessario che l’Ucraina diventi un paese neutrale, che garantisca democrazia ed antifascismo sul piano interno ed una politica di collaborazione tra i paesi europei e la Russia sul piano internazionale.

La Segreteria Nazionale del PCI

Lutto per il PCI – scomparsa del Compagno Franco Massafra

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ciao franco

Oggi abbiamo perso un riferimento importante, un Compagno onesto e leale, un’uomo che ha speso la vista contro le ingiustizie.
Se n’è andato il nostro segretario Franco Massafra e con lui una parte di storia politica di questa città.
Iscritto sin da ragazzo alla FGCI prima e al PCI poi, ha sempre tenuto fede ai propri ideali, senza mai cedere allo sconforto dei tempi difficili ed ha caparbiamente portato in alto la bandiera rossa con la falce e martello, simbolo del Movimento Operaio di cui andava fiero di appartenere.
Subito dopo lo scioglimento del PCI è stato tra i fondatori del Movimento per la Rifondazione Comunista e poi successivamente del Partito dei Comunisti Italiani fino alla fondazione del PCI nel 2016. Il suo attivismo è stato un esempio per molti compagni del territorio jonico e pugliese, e sarà facile eguagliarne l’esempio.
Nel 2010, assieme ad un gruppo ristretto di compagni, ha fondato la sezione ANPI divenuta negli anni il punto di riferimento per gli Antifascisti della valle d’Itria.
Ci impegniamo a seguire la strada tracciata, con dedizione ed impegno militante, questo lo dobbiamo a Franco e a tutti coloro che si battono per un mondo libero e di eguali.
I funerali saranno domani (sabato 4 dicembre 2021) alle ore 15.30 presso il cimitero di Martina Franca.
TUTTI I COMPAGNI E TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

Comunicato PCI Martina Franca – 100 anni della nascita del Partito Comunista d’Italia

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pci 100 anni

COMUNICATO STAMPA

Il 21 gennaio 2021 ricorre il centesimo anno della nascita del Partito Comunista d’Italia. Questa data non rappresenta una semplice ricorrenza, ma ricorda l’avvenimento più significativo per i lavoratori e le classi meno abbienti del nostro Paese. Cento anni fa, un gruppo di uomini e donne, riunitisi nel teatro San Marco di Livorno, posero le basi per un progetto di progresso, democrazia e libertà che ancora oggi è il cardine della nostra Repubblica.

Dapprima la clandestinità, le persecuzioni, le deportazioni e le esecuzioni dei Comunisti ad opera dei fascisti; poi, l’impegno nella Resistenza, la lotta nelle Brigate Garibaldi e nelle altre formazioni partigiane, la Liberazione, le Repubblica Democratica e La Costituzione. Questo è stato il lavoro dei Comunisti nei primi 25 anni di esistenza. Successivamente, hanno portato i Lavoratori nelle Istituzioni, dai piccoli Comuni al Parlamento, hanno sostenuto durissime battaglie per ottenere Diritti sociali e civili, hanno conquistato lo Statuto dei Lavoratori. Il PCI non è stato solo l’avanguardia del Movimento Operaio e Studentesco, ma è stato anche un partito che fin dagli arbori ha azzerato le differenze di genere nella vita politica; basti pensare che la prima Segretaria Nazionale è stata una Donna, Camilla Ravera.

Tuttavia, a distanza di cento anni, gli obiettivi prefissi dai Costituenti Comunisti non sono stati raggiunti. Viviamo in una nazione in cui è ancora evidente un forte divario tra le classi sociali, tra chi lavora e chi gestisce il profitto, tra chi accumula grandi capitali e chi a stento riesce a procurarsi da mangiare, tra chi può permettersi le migliori cure e chi trascura la propria salute a causa delle difficoltà economiche e sociali, tra chi ha diverse proprietà e chi non ha un tetto sotto cui ripararsi.

Queste sono le contraddizioni che i Comunisti vogliono abbattere e per questo continueranno la strada intrapresa cento anni fa che condurrà la società verso il socialismo. Facciamo appello ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati, agli studenti e a tutti coloro che ritengono utile cambiare lo stato di cose esistenti, affinché si uniscano e supportino il PCI. La storia ha dimostrato che si può fare in Italia come nelle altre parti del mondo.

Facciamo nostre le parole di Antonio Gramsci, padre fondatore del Comunismo italiano, e il suo appello sempre vivo: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.”

Martina Franca, 20 gennaio 2021

Trententennale della morte del Senatore Vito Consoli

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logo associazione marx21

COMUNICATO STAMPA – Associazione Marx XXI Martina Franca

Nel trentennale della morte del Senatore Vito Consoli, l’Associazione Culturale Marx XXI ha organizzato l’incontro pubblico “L’impegno, la passione, le azioni di un grande politico martinese”.

L’evento, che ha ottenuto il Patrocinio del Senato della Repubblica e del Comune di Martina Franca, si terrà sabato 16 novembre 2019 alle ore 18.30, presso la sala consiliare del Palazzo Ducale.

Vito Consoli ha rappresentato un punto di riferimento politico non solo per Martina Franca, ma anche per le città di Roma e Palermo, dove mosse i primi passi nella FGS (Federazione Giovanile Socialista) e successivamente nel Movimento Socialisti Autonomi.
vito consoliRientrato a Martina nel 1970, si impegnò da subito con l’Alleanza Contadina per la difesa dei diritti dei coltivatori martinesi sfruttati.
L’impegno sindacale con la CGIL e l’azione politica nelle fila del PCI lo portò ben presto ad essere candidato in giovane età al Senato della Repubblica, dove venne eletto per due legislature, la IX (1983 – 1987) e la X (1987 – 1989).
La passione politica, sempre espressa con veemenza e con rispetto, fu alla base delle grandi battaglie condotte all’interno del Consiglio comunale di Martina Franca, dove ricoprì la carica di Consigliere comunale comunista dal 1985 al 1989.
Vito Consoli, uomo schietto e coraggioso, combatté a viso aperto il fenomeno mafioso denunciando fatti e malavitosi, fu un grande sostenitore della Questione Morale e dedicò tutto il mandato istituzionale alla “Questione Taranto” e Meridionale.

L’attività del Senatore Vito Consoli ha prodotto i migliori frutti mai raccolti dalla comunità martinese e non è un caso se a distanza di 30 anni è ancora possibile trovare in città gli adesivi recanti la scritta: “Lontano dagli intrighi, vicino ai cittadini. Vota Vito Consoli”.

L’iniziativa pubblica di sabato prossimo ha, quindi, la finalità di ricordare la figura umana e politica di Vito Consoli, ma soprattutto di diffondere il suo operato energico e garbato tra le nuove generazioni di cittadini.

Martina Franca, 14 novembre 2019

ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE MARX XXI

manifesto vito consoli web

Comunicato PCI Martina Franca – Incidente mortale Ex-Ilva di Taranto

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BASTA MORIRE SUL LAVORO

Un’altra morte sul lavoro ci ricorda che è il mercato ed il profitto che governano le vite dei lavoratori. Sono i tempi della produzione, della consegna delle merci e l’organizzazione padronale del lavoro all’origine delle morti.
L’operaio è ormai considerato un elemento non pensante, al pari delle macchine con cui lavora, un esecutore di compiti a cui non è concesso pensare né alla propria sicurezza né a quella dei propri compagni. La morte di Cosimo Massaro verrà considerata un infortunio frutto della fatalità così come avvenne nel caso di Francesco Zaccaria, Alessandro Morricella e di tutti gli operai che hanno pagato con il prezzo della propria vita il diritto di lavorare e vivere dignitosamente.

CAMBIA IL PADRONE MA I MORTI SONO SEMPRE GLI STESSI!

Noi Comunisti non ci rassegniamo alla fatalità; riteniamo inaccettabile che i lavoratori muoiano sul lavoro per mano di imprenditori spregiudicati che badano solo al proprio profitto sulla pelle degli operai. Vogliamo che l’impianto ex-Ilva di Taranto venga RISANATO SIA DENTRO CHE FUORI.

pci volantino 2019-07-16 - incidente mortale Acciaieria TarantoIl Governo attuale, in continuità con quelli precedenti, considera primarie le ragioni dei capitalisti e non dei lavoratori e cittadini di Taranto. La sottomissione dell’Esecutivo Lega-Movimento5Stelle all’attuale proprietà ArcelorMittal Italia arriva al punto tale da non contrastare con la dovuta autorevolezza il consueto ricatto occupazionale, finalizzato ad ottenere la reintroduzione dell’immunità penale.
In questi anni, lo stabilimento è stato considerato “di interesse strategico nazionale” solo per tutelare i padroni. Noi ci chiediamo: perché proprio un sito di così tanto interesse strategico nazionale resta nelle mani di privati? È normale che questa immensa risorsa non sia gestita direttamente dallo Stato, nell’interesse dell’economia e della salute del territorio tarantino e del Mezzogiorno d’Italia?

Noi COMUNISTI chiediamo da anni la ri-nazionalizzazione della fabbrica siderurgica di Taranto, affinché venga avviata una seria e definitiva azione di manutenzione degli impianti, di messa in sicurezza dei lavoratori e la tanto attesa attività di risanamento ambientale.

Martina Franca, 16 luglio 2019

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PARTITO COMUNISTA ITALIANO – Sezione “Antonio Gramsci” Martina Franca (TA)

25 aprile 2019 – Festa della Liberazione

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25 aprile 2019 pci
Il Ministro Salvini ha dichiarato che diserterà le celebrazioni del 25 aprile. Gli Antifascisti di tutt’Italia gli risponderanno con una grande partecipazione di popolo: a conferma dei valori della lotta di Liberazione e della necessità di continuare a resistere e ad indignarci ancor’oggi. I Comunisti martinesi saranno in piazza, con l’Anpi e con tutte le forze antifasciste ed antirazziste. Tutta la cittadinanza è invitata!

locandina 25 aprile 2019 anpi Martina Franca web

Di seguito riportiamo il comunicato della Segreteria nazionale PCI a firma di Patrizio Andreoli

Perché questo 25 aprile vale doppio

“La lotta a camorra, ‘ndrangheta e mafia è la nostra ragione di vita. Il 25 aprile non sarò a sfilare qua o là, fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, neri, gialli e bianchi. Vado a Corleone a sostenere le forze dell’ordine”. Questo quanto dichiarato da Matteo Salvini. Il messaggio ci pare chiaro. Disprezzo verso l’ispirazione e le radici antifasciste della Repubblica, e provocazione politica. Da un lato sembra dire che mentre altri perdono tempo in celebrazioni io lavoro e faccio (tra l’altro, come se la mafia la combattesse solo lui); dall’altro conferma come il 25 aprile non sia per il Ministro festa nazionale importante e dunque, somma di valori e memoria civile comune che meritano di essere ricordati e valorizzati; tant’è che egli ha altro da fare. Sentiamo già gli applausi e il batter di tacchi di tutta la destra estrema italiana che gongola in questi tempi bui di razzismo xenofobo ed omofobo, e dei vecchi e nuovi fascisti che rialzano la testa nell’onda di un nuovo vento nero. D’altro canto egli ha buoni precedenti. Berlusconi non ha mai partecipato ad alcuna cerimonia pubblica per la Liberazione. Nel 1994, capo del governo in pectore, l’ufficio stampa di Forza Italia fece sapere che il leader non si era unito alla grande manifestazione antifascista di Milano, ma aveva fatto celebrare una messa nella cappella privata di villa San Martino. Nel 2002, tornato a capo del Governo, mentre Ciampi insigniva la città di Ascoli con la medaglia d’oro alla Resistenza, era in Sardegna “per qualche giorno di relax”. L’anno successivo disertando la solenne cerimonia voluta per la prima volta da Ciampi al Quirinale, era di nuovo in villa a Porto Rotondo… E’ la “memoria che non passa”. L’irritazione politica, il rigetto storico ed il dispregio della destra italiana verso il più grande evento partecipativo di massa realizzatosi nella storia d’Italia. Un protagonismo, una coscienza attiva, un prender su di sé il proprio destino, che ancora non vanno giù, spaventano lor signori, restando limpido esempio di saldatura tra aspirazioni alla libertà e richiesta di cambiamento e giustizia sociale. Tanti buoni motivi, allora come oggi, per fare del prossimo 25 aprile occasione per un grande sussulto democratico, così come avvenuto poche settimane fa a Prato contro l’adunata fascista di Forza Nuova. Con una differenza rispetto ad allora. Che in questo quarto di secolo la nostra società si è fatta più povera e stracciona, più culturalmente involgarita, molto più bisognosa di lavoro e di speranza di un tempo. Ecco perché quest’anno, tale ricorrenza deve valere doppio! Chi è antifascista il 25 aprile sia a festeggiare col nostro popolo che in quella data ritrovò (e a quale prezzo!) le perdute libertà. Sia a festeggiare con la parte migliore del Paese che non si arrende e rilancia una nuova quotidiana resistenza al peggio. Sì, perché senza retorica, per noi la Resistenza continua e di una nuova Resistenza vi è gran bisogno! E a proposito di volgarità, va pur detto di come sia inaccettabile che Salvini si copra dietro la sacrosanta lotta alla mafia, per disertare la più significativa e bella ricorrenza civile nazionale. Egli continua a mostrarsi ovunque col giubbotto delle forze di Pubblica Sicurezza come se le stellette che esse portano, non fossero anch’esse frutto della Lotta di Liberazione e della conquistata Repubblica. Un dettaglio che forse neanche conosce e verso cui -se lo conosce- non ha interesse o addirittura ritiene irrilevante. L’altro dettaglio (trascurabile anche questo?) è che ha giurato sulla Costituzione scritta col sangue di sessantamila caduti e feriti partigiani. Davvero tutto ciò è tollerabile? Il Presidente del Consiglio Conte non ha niente da dire? Attenzione, perché ci sono segnali gravi che attraversano il Paese e si scaricano ormai come gragnole sulla coscienza democratica, che valgono da soli più di una campagna elettorale. La scelta del Ministro degli Interni non è gesto di piccola furbizia e camaleontismo italico buono per qualche battuta. E’ scelta di lotta politica. E’ segnale dato ad un universo sociale, economico e culturale preciso, dato al ventre cupo del Paese e al neofascismo nazionale. Ecco perché per i comunisti il vento fischia ancora. Bisogna continuare a lottare e a indignarci: il 25 aprile, e per tutto il resto del calendario.

Comunicato Stampa – Sostegno al Collettivo 080 Liceo Tito Livio

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COMUNICATO STAMPA

Il PCI di Martina Franca è solidale con gli studenti del Collettivo 080 e tutti gli studenti del Liceo Tito Livio per la mancata autorizzazione al seminario di educazione all’affettività e di cultura delle differenze.
Riteniamo che sia stata persa un’importante occasione da parte dell’Istituzione scolastica per affermare il ruolo di guida educativa e culturale nei confronti della popolazione scolastica.
Così come previsto dagli articoli 42 e 43 del Regolamento approvato dal Consiglio di Istituto con delibera n°6 del 19.12.2011 e successive modificazioni, è ammesso l’utilizzo delle ore destinate all’effettuazione delle assemblee d’istituto per attività parascolastiche quali “conversazioni culturali e seminari di studio attinenti a problematiche di orientamento, educazione ambientale, educazione alla salute, educazione stradale, ecc.” ed è inoltre previsto che a tali assemblee possano “partecipare operatori esterni alla Scuola, appartenenti a organismi culturali o sociali presenti sul territorio e, comunque, notoriamente in possesso di requisiti professionali adeguati alla attività parascolastica sostitutiva dell’assemblea”. In tale regolamento non è menzionata nessuna autorizzazione preventiva dei genitori così come richiesto del Preside Giovangualberto Carducci.
differenzeNegare un seminario di educazione all’affettività e di cultura delle differenze denota una visione ristretta e ingabbiata della realtà sociale, specie quella delle nuove generazioni, in cui non mancano sensibilità e interesse per l’argomento. A conferma di ciò plaudiamo con entusiasmo all’iniziativa dei giovani studenti dell’Istituto Alberghiero di Brindisi che, a seguito della comparsa di scritte omofobe nei confronti di uno studente minorenne della terza classe, hanno manifestato contro il vile attacco alla libertà personale e di autodeterminazione del giovane riuscendo a portare in piazza anche gli studenti di altri istituti superiori della città.
Una scuola che è miope rispetto a tali avvenimenti, che non riesce a leggere l’evoluzione della sensibilità delle nuove generazioni, che non interviene con autorevolezza alla richiesta di aiuto degli studenti, è una scuola che ha intrapreso la strada della trasmissione acritica e nozionistica dei saperi.
Chiediamo alla scuola di riappropriarsi della funzione sociale a cui è delegata, quella di elevare culturalmente e spiritualmente i futuri cittadini di domani e di azzerare le differenze di ordine sociale ed economico degli studenti rendendoli soggetti attivi di un processo di crescita condiviso.

Martina Franca, 10 febbraio 2019 

Partito Comunista Italiano – Sezione “Antonio Gramsci” – Martina Franca
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