Cerimonia di proclamazione a Sindaco di Franco Ancona – Martina Franca 23-05-2012

Share

franco ancona, sindaco, martina franca, proclamazione, eletto, marraffa, pdci, fds, comunisti italiani, rifondazione comunista, federazione della sinistra, pd, sel, ppv, idv, partito democratico, sinistra ecologia libertà, italia dei valori, puglia per vendola, comune, video

Franco Ancona è diventato ufficialmente il sindaco di Martina Franca alle ore 16.45 del 23 maggio 2012. La cerimonia si è svolta nell’aula consiliare dove, il Presidente della commissione elettorale (il giudice Casarano), ha letto il dispositivo rendendo pubblici i risultati del ballottaggio:

franco ancona, sindaco, martina franca, proclamazione, eletto, marraffa, pdci, fds, comunisti italiani, rifondazione comunista, federazione della sinistra, pd, sel, ppv, idv, partito democratico, sinistra ecologia libertà, italia dei valori, puglia per vendola, comune, video


“il candidato Francesco Ancona ha riportato 16.945 voti validi, il candidato Michele Marraffa ha riportato 7.771 voti validi, pertanto, tento conto del disposto dell’art.72 comma 9 del dlg.18 agosto 2000 n.267 […] il Presidente alle ore 16.45 del 23 maggio 2012 dichiara eletto alla carica di Sindaco del Comune di Martina Franca il Sig. FRANCESCO ANCONA”.


(foto di Nanni Palmisano)

(ecco il video della cerimonia di proclamazione di Franco Ancona)

Articolo PUGLIAPRESS del 24/05/2012 – (clicca per ingrandire)

franco ancona, sindaco, martina franca, proclamazione, eletto, marraffa, pdci, fds, comunisti italiani, rifondazione comunista, federazione della sinistra, pd, sel, ppv, idv, partito democratico, sinistra ecologia libertà, italia dei valori, puglia per vendola, comune, video

IL POLPO PAUL LE AZZECCA TUTTE, L’AMMINISTRAZIONE PALAZZO NON NE AZZECCA UNA!

Share

polpo paul e il concorso martina franca.JPG 

COMUNICATO

STAMPA

 

Deve essere singolare per una Amministrazione Comunale prendere lezioni da un polpo che, a differenza della Giunta Palazzo, riesce a pronosticare con esattezza tutto ciò che gli viene chiesto.

La Giunta Palazzo ha annunciato tramite il sito istituzionale del Comune di Martina Franca con un comunicato abbastanza scarno per dire la verità, che il concorso per 18 unità lavorative, bandito e poi sospeso e poi riattivato è stato definitivamente annullato in autotutela.

Noi ci chiediamo: da cosa si autotutela il Comune di Martina Franca? da se stesso che ha bandito un concorso in maniera irregolare senza rispettare il regolamento comunale? dal Centro per l’Impiego di Martina Franca che ha curato le selezioni? da una miriade di ricorsi di aspiranti concorrenti che nonostante avessero tutti i requisiti sono stati dichiarati non idonei e invece sono passati chi aveva le qualifiche fasulle? o da una piovra occulta che ha provveduto a curare la regia di un concorso farsa che puntava a far assumere parenti e amici di qualcuno?

La Giunta Palazzo non può limitarsi a comunicare con due righe la decisione di annullare in autotutela il concorso, ma ha l’obbligo morale ancor più che politico di spiegare alla cittadinanza e soprattutto ai partecipanti al concorso cosa non è andato per il verso giusto, di chi sono le responsabilità e quali iniziative intende portare avanti al fine di tutelare la legalità in questo sperduto paese del far west!

è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità: che la Giunta Comunale non si nasconda dietro le leggi di autotutela, credendo di assolversi così da ogni responsabilità per aver usato i vecchi metodi clientelari al fine di mantenere il proprio potere a danno della comunità; e che i cittadini martinesi siano consapevoli degli errori che continuano a commettere nella cabina elettorale.

            Ci troviamo ancora una volta di fronte ad una situazione inammissibile e insostenibile e chiediamo alle forze di opposizione in consiglio comunale, se ancora ce ne sono, di osteggiare in qualunque maniera questo assalto alle istituzioni, facendo sentire la propria voce e facendosi interlocutore per difendere gli interessi legittimi e democratici dei cittadini onesti.

           

Martina Franca, 12/07/2010

 

Partito dei Comunisti Italiani

sezione “Antonio Gramsci”

 

______________________________________________________________________________________

RIPORTIAMO DI SEGUITO LA NOTA DELLA CGIL DI MARTINA FRANCA A FIRMA DI ISABELLA MASSAFRA

 

 

GIUSTIZIA E’ FATTA …..MA NON DEL TUTTO

 

 

La storia dice:non sperare
su questo versante della tomba.
Ma poi, una volta in una vita,
forse arriva la tanto attesa marea della giustizia,
e la speranza fa rima con la storia.(Seamus Heaney)

La giunta comunale di Martina Franca ha deliberato, con un atto in autotutela, l’annullamento del concorso per selezione ai sensi dell’art.16, indetto per l’assunzione di 18 unità, in ottemperanza al programma triennale delle assunzioni.
Ha scelto di indicare nell’omissione della consultazione degli elenchi di personale risultato in esubero nella pubblica amministrazione e tenuti dai Centri per l’impiego regionali e provinciali,la motivazione per l’annullamento. Scelta opportuna poiché l’art. 34 bis del D.L.n.165/01 disciplina le competenze delle strutture del sistema regionale e provinciale per l’impiego e le modalità di utilizzo degli elenchi e stabilisce che le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, effettuate in violazione di detta norma, sono considerate nulle di diritto.
Ma questa è una delle motivazioni, che rendono la procedura di quel concorso illegittima, in realtà è possibile indicarne diverse: che dire, per esempio dell’odiosa discriminazione per età, senza motivazione alcuna e non prevista dal regolamento comunale o la mancata riserva prevista dalla legge n.68/99 a favore delle categorie protette, obbligatoria nelle procedure selettive pubbliche o ancora dell’inspiegabile alterazione, rispetto al Regolamento comunale, operata dal dirigente comunale della denominazione delle qualifiche: “tecnico della catalogazione informatica” al posto di “esecutore amministrativo”, “manutentore del verde ornamentale” al posto di “giardiniere”, ripresa letteralmente nel bando, che ha fortemente condizionato la selezione ed ha introdotto discriminazioni intollerabili tra concorrenti che hanno esibito sia titoli di studio sia esperienze lavorative in sintonia con le caratteristiche dei profili professionali richiesti, ma si sono visti esclusi solo perché il titolo del corso di studi o la denuncia al CTI dell’avvio al lavoro non avevano una denominazione pedissequamente aderente a quella indicata dal Comune e dal bando?
La decisione della Giunta comunale ha un valore rilevante per la nostra città, in quell’opera preziosa di rinvigorimento del sentimento di fiducia del cittadino nelle istituzioni, fortemente compromessa da atti amministrativi ingiusti, poiché dimostra ancora una volta che soltanto la reale volontà politica di essere conseguenti con atti concreti alle dichiarazioni più volte espresse di voler governare nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, può trasformare le belle idee di legalità e giustizia in effettiva operatività quotidiana, che interagisce con la qualità della vita dei cittadini.
Ma non basta da sola la salutare decisione della Giunta municipale a sanare la grave ferita inferta al corpo sociale dalla scriteriata gestione di questa opportunità di lavoro offerta dal comune di Martina, in un momento di così grave crisi occupazionale.
Anche l’Amministrazione provinciale e il Governo regionale devono assumere le loro responsabilità e operare, nelle sfere di loro competenza, in modo tale da passare dalle dichiarazioni di voler operare nella legalità ai fatti concreti.
Gravissime disfunzioni si sono consumate nella gestione del bando per l’avvio a selezione da parte del Centro territoriale per l’impiego: la più grave: modificare il testo del bando nella fase di riavvio della selezione, sospesa precedentemente dal Comune, determinando confusione e trattamento differenziato tra quei concorrenti che avevano avuto l’opportunità di capire come muoversi e altri che non si erano accorti nemmeno che il testo del bando era inopinatamente cambiato. Ma c’è dell’altro: la stragrande maggioranza dei concorrenti si è vista escludere, pur avendo esperienze professionali idonee e documentate o il titolo di studio previsto dal bando e cioè la qualifica professionale assunta ai sensi dell’art. 14 della legge n.845/78, con la motivazione che le qualifiche e i titoli non riportavano letteralmente la pedissequa dicitura indicata dal bando.
Il fatto è che purtroppo tale rigore non è valso per tutti i concorrenti ed è possibile trovare nelle graduatorie concorrenti che sono stati considerati idonei con titoli diversi dalla qualifica prevista e con esperienze lavorative con indicazioni di qualifiche modificate su dichiarazioni di datori di lavoro da diversi centri per l’impiego pochi giorni prima della presentazione delle domande.

L’Amministrazione provinciale vuole finalmente far svolgere l’importante funzione di governo del mercato del lavoro al CTI in collaborazione con le Istituzioni locali e con le Organizzazioni sociali operanti sul territorio, per cogliere tutte le opportunità di lavoro e sviluppo, nella cura della formazione professionale in aderenza alle linee guida deliberate dal Governo regionale?
Se la risposta è positiva, l’Amministrazione provinciale, e ci rivolgiamo direttamente al Presidente Florido, deve fare quelle scelte che ha omesso di fare da diverso tempo pur essendo non solo nella possibilità ma anche nell’obbligo di fare.
Se si continua a mantenere nel segmento, per esempio, della gestione dei bandi di pubblica selezione, persone che hanno già dimostrato non solo di non avere a cuore l’imparzialità e la trasparenza, ma anche di voler approfittare di tale funzione per sistemare parenti e amici, essendo stato sanzionato ciò da una sentenza passata in giudicato, gravissima per i contenuti, almeno per me, che prevedeva tra l’altro l’allontanamento per un anno dal luogo di lavoro, cosa che non è accaduta, e, di fronte al reiterato comportamento di utilizzo della funzione per raggiungere i soliti scopi, possibilmente mettendo d’accordo più interessati, tutto rimane come prima, ciò significa che la distanza tra le parole e le azioni rimane abissale e ciò impedisce la positività dell’azione di governo di una struttura che ha le risorse interne per avviare una politica di effettivo rinnovamento nella funzione ad essa affidata dalla normativa, ma soprattutto che non c’è coerenza tra ciò che si dice e i concreti comportamenti, con grave danno per il sistema democratico.
All’Amministrazione regionale, infine, si chiede di verificare l’opportunità di mantenere tra gli enti di formazione accreditati un ente che ha redatto tranquillamente certificati falsi. Cosa si dovrebbe fare di più per essere radiati?

Coordinatrice CGIL Martina
Isabella Massafra

Martina Franca 13/07/2010

IL TRASFORMISMO FAVORISCE LE DESTRE

Share

L’Udc ritorna nella maggioranza e l’Amministazione Palazzo continua.

IL TRASFORMISMO FAVORISCE LE DESTRE

 

L’UDC,  è una delle tante schegge della vecchia Democrazia Cristiana, forse la più importante attualmente, se non altro perché è vivamente corteggiata da alcuni partiti del centrosinistra, in primis dal PD, specialmente dopo il suo distacco dal centrodestra.

Dopo l’uscita di scena, a dir il vero ingloriosa, dell’UDEUR di Mastella, infiltrato nel centrosinistra per fiaccarlo e, al momento opportuno, ritornare tra le braccia di papà Silvio, facendo così cadere il Governo Prodi, il partito di Casini ha ben capito la convenienza del ruolo di “forza determinante”, tanto per il centrodestra quanto per il centrosinistra, sostituendosi ad esso. S’è dunque distaccato dall’abbraccio soffocante del PDL, perseguendo la politica delle alleanze variabili, secondo le convenienze. Lo troviamo così nel ruolo di finto oppositore del governo Berlusconi, salvo poi votare provvedimenti importanti dello stesso, mentre negli enti locali appoggia e fa parte di giunte di destra, o di centrosinistra, pur di avere assessori nelle amministrazioni di comuni, province e regioni.

La Provincia di Taranto ne è un esempio concreto ed eclatante.

A Martina Franca, a pochi mesi dalle prossime elezioni regionali, si assiste ad una sceneggiata simile: dopo aver espresso il sindaco Palazzo, insieme al PDL, vittorioso con circa il 70% dei consensi, l’UDC è passata all’opposizione dura, portando in piazza  persino gli asini e battendosi contro gli aumenti della tassa sui rifiuti.

Ma nel momento in cui l’amministrazione Palazzo, dopo oltre due anni di “non governo”, inettitudine ed incapacità, che hanno solo prodotto aumenti di tasse, la ripresa del sacco della città ed il degrado più assoluto; dopo che per due anni questa maggioranza virtuale, che ha cambiato esecutivo ben 4 volte, non è mai riuscita a svolgere un consiglio comunale, se non nei momenti decisivi di approvazione dei bilanci, costretta dai termini di legge pena lo scioglimento e il commissariamento; proprio ora, che finalmente si stava per porre fine a questa agonia, che tanti danni sta procurando a Martina  ed ai suoi cittadini, l’UDC ed il suo leader locale decidono di dare l’appoggio al sindaco Palazzo, dietro la promessa di un nuovo esecutivo.

La politica intesa come trasformismo, attaccamento alle poltrone, la politica come affari e clientele, ha ancora una volta trionfato alla grande a Martina Franca!

Fra pochi mesi si andrà alle urne per rinnovare il consiglio regionale.

Già si sente parlare di alleanze con UDC e IO SUD, che permetterebbero di vincere.

Noi Comunisti non ci stiamo. Non ci interessa vincere con il trasformismo ed i ribaltoni.

E’ giunto il momento di dire basta a questa politica vecchia, perseguita da quelle forze politiche, uomini e donne, che mirano solo ad occupare posti di potere per i propri interessi personali o di bottega. Riteniamo sia necessario battere le destre sul terreno di una politica fatta negli interessi dei lavoratori, dei giovani disoccupati, dei pensionati; riteniamo sia doveroso unire innanzitutto i comunisti, per unire tutta la sinistra, in una politica di alleanze con forze popolari e moderate che si siano sempre battute con coerenza contro questo governo e contro le destre.

Gli opportunismi danneggiano la partecipazione popolare e rafforzano proprio quelle forze che si crede di battere sul terreno semplicemente numerico, inglobando nell’alleanza di centro-sinistra anche chi è storicamente di destra o ad essa è sempre stata legata, proprio come forze quali UDC e IO SUD.