Sabato 12 gennaio, ore 17:00
presso la Biblioteca Comunale “Acclavio” (via Salinella, 31) TARANTO,
prima assemblea pubblica di Rivoluzione Civile a Taranto.
Vi aspettiamo!
maggiori informazioni su programma ed eventi su:
Sabato 12 gennaio, ore 17:00
presso la Biblioteca Comunale “Acclavio” (via Salinella, 31) TARANTO,
prima assemblea pubblica di Rivoluzione Civile a Taranto.
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Franco Ancona è diventato ufficialmente il sindaco di Martina Franca alle ore 16.45 del 23 maggio 2012. La cerimonia si è svolta nell’aula consiliare dove, il Presidente della commissione elettorale (il giudice Casarano), ha letto il dispositivo rendendo pubblici i risultati del ballottaggio:
“il candidato Francesco Ancona ha riportato 16.945 voti validi, il candidato Michele Marraffa ha riportato 7.771 voti validi, pertanto, tento conto del disposto dell’art.72 comma 9 del dlg.18 agosto 2000 n.267 […] il Presidente alle ore 16.45 del 23 maggio 2012 dichiara eletto alla carica di Sindaco del Comune di Martina Franca il Sig. FRANCESCO ANCONA”.
(foto di Nanni Palmisano)
(ecco il video della cerimonia di proclamazione di Franco Ancona)
Articolo PUGLIAPRESS del 24/05/2012 – (clicca per ingrandire)
alle ore 9,08 di oggi martedì 3 aprile 2012 è stata depositata presso la Segreteria Comunale di Martina Franca la lista della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA.
La coalizione a sostegno della candidatura a Sindaco di Franco Ancona è composta da:
Partito Democratico
Di Pietro – Italia dei Valori
Sinistra Ecologia e Libertà con Vendola
La Puglia per Vendola
Federazione della Sinistra
☭ “LONTANO DAGLI INTRIGHI, VICINO AI CITTADINI” ☭
la lista dei Candidati Comunisti:
(clicca sul nome per aprire la pagina personale)
COMUNICATO
ai Partiti del Centrosinistra di Martina Franca
Partito Democratico
Italia dei Valori
Sinistra Ecologia e Libertà
la Puglia per Vendola
Partito Socialista
agli organi di stampa
Le forze di centrosinistra, che si sono ritrovate unite nella battaglia sui referendum, compreso il movimento Amo Martina dell’avv. Pasquale Lasorsa, che tra l’altro per otto anni ha condotto una coerente e incisiva opposizione alle amministrazioni di centrodestra che hanno malgovernato la nostra città, portandola ad una crisi economica, politica, morale senza precedenti, al degrado e alla illegalità più diffusa, hanno intrapreso un percorso, sin dallo scorso mese di ottobre, per costruire una coalizione che fosse punto di riferimento per quanti aspirassero ad un cambiamento profondo e che avviasse una rinascita.
Tale coalizione basava la sua unità su alcuni punti fondanti, quali un profilo coerente di centrosinistra ed un programma realmente alternativo a quello della destra, evitando perciò di imbarcare forze e persone che fossero state coinvolte in precedenti amministrazioni e che con il loro trasformismo avrebbero pregiudicato, in caso di vittoria, la stessa azione riformatrice e di governo. In passato proprio il trasformismo di consiglieri ed assessori che passavano con leggiadria da sinistra a destra hanno contribuito all’immobilismo e al degrado, oltre che alla sfiducia dei cittadini e alla loro giusta ripugnanza per la politica così intesa.
Con tali regole e accordi, riassunti nella carta dei valori sottoscritta da tutti i partiti, abbiamo ricercato il candidato sindaco che meglio avrebbe potuto condurre la coalizione stessa alla vittoria. Il primo nome indicato e condiviso da quasi tutte le forze è stato quello di Pasquale Lasorsa, ad eccezione del Partito Democratico che dopo molte settimane di rinvii e temporeggiamenti ha sciolto le riserve proponendo la candidatura di Franco Ancona.
Attraverso il metodo delle primarie, inventate e tanto lodate dallo stesso PD quale strumento di ampia democrazia e partecipazione, gli elettori avrebbero potuto scegliere chi, tra i due candidati, sarebbe stato il candidato sindaco dell’intera coalizione. Invece, il PD ha fatto di tutto affinché il popolo delle primarie non si esprimesse nonostante la disponibilità data da Franco Ancona.
Pasquale Lasorsa a questo punto, preso atto della forzatura del P.D. che stava delineando una frattura interna al centro-sinistra, in maniera corretta e ineccepibile, ha preferito fare un passo indietro al fine di ritrovare l’unità della coalizione, favorendo quindi la convergenza di tutti i partiti sulla figura di Franco Ancona.
Sembrava quindi che tutto fosse stato chiarito e si potesse speditamente avviare il dibattito per entrare nello specifico delle problematiche della città, ma con stupore e preoccupazione apprendiamo che il Candidato sindaco Franco Ancona ha stretto alleanze elettorali, non concordate e discusse precedentemente in tavolo di coalizione, con forze politiche che nulla hanno a che fare con il centrosinistra, con forze dichiaratamente di destra e aprendo a personaggi che trasformisticamente hanno abbandonato il centrodestra e si stanno riciclando con il centrosinistra.
Ci chiediamo: come si potrà amministrare in caso di vittoria con persone che sono in qualche modo legate alla vecchia politica che tanti danni ha portato alla nostra comunità? Cosa abbiamo in comune con tali forze?
Constatiamo quindi che sono venuti meno quei punti fondanti della carta d’intenti su cui tutta la coalizione aveva iniziato il suo percorso.
La Federazione della Sinistra, costituita da Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, lancia un appello a Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, la Puglia per Vendola, Partito Socialista e quella parte del Partito Democratico che non condivide tale scelta affinché si ricostituisca la coalizione originaria del Centrosinistra, l’unica possibile per poter costruire l’alternativa alle destre, amministrare la città, far rinascere la fiducia dei cittadini verso la politica e la legalità.
Se ciò non dovesse avvenire, essendo stati disattesi gli accordi alla base della nostra alleanza e prendendo atto della svolta a destra intrapresa, la Federazione della Sinistra presenterà una propria lista e un proprio candidato sindaco.
La candidatura di Massimo D’Alema ad una importante carica europea, con il possibile sostegno delle forze di centrodestra ed il corollario di salamelecchi, elogi e ringraziamenti da parte sua nei confronti del Presidente del Consiglio e dei suoi lacchè, dimostrano come non sia mai stata rinnegata quella voglia di consociativismo che caratterizza quello che dovrebbe essere il maggior partito d’opposizione.
La mancata approvazione di una legge che regoli la questione del conflitto d’interesse, permettendo a Berlusconi di avere il monopolio di tutti i mezzi d’informazione, pubblici e privati, unico caso nel mondo occidentale; la resurrezione dell’uomo di Arcore, dopo che era stato emarginato dai suoi stessi alleati, ad opera di Veltroni, durante il Governo Prodi, facendolo riemergere come candidato premier e spianandogli la strada alla vittoria con la “teoria del presentarsi da soli alle elezioni politiche” e il de profundis del centrosinistra come coalizione; ora le dichiarazioni di Massimo D’Alema, così prodighi di complimenti, che potrebbe spianare la strada ad uno scambio, sul terreno della riforma della giustizia, con conseguente nuova ciambella di salvataggio per il premier, per quanto riguarda le sue note vicende giudiziarie.
Sono tutti esempi del ruolo reale del Partito Democratico nel sistema politico sociale che domina nel nostro Paese. Quello di una forza interna al sistema, (d’altronde non lo nasconde!) di finta opposizione, pseudo riformista, che vuole partecipare, al pari degli altri, alla spartizione della torta, accreditandosi quale espressione politica di una parte della classe dominante, quella meno conservatrice e reazionaria, meno rozza e più rispettosa delle regole istituzionali. Con il compito di coprire a sinistra, togliendo terreno alle forze comuniste e di sinistra, ingannando i ceti popolari con la facciata di partito progressista, anche se, in realtà, con una identità indefinita, a metà tra partito socialdemocratico e partito di stampo liberal-americano.
Nostro dovere, a mio parere, è quello di accelerare il processo di unità tra le forze comuniste e saldare l’alleanza con altre di sinistra (ad esempio sinistra e libertà di Vendola) per smascherare il gioco del partito democratico e rivelare, ai lavoratori e ai ceti popolari che ancora lo sostengono, credendo di sostenere un partito di sinistra, il suo vero volto di finta opposizione al governo Berlusconi. Per fare ciò è doveroso far riemergere sempre più il nostro ruolo di partito comunista, con i nostri valori fondanti di libertà, egualitarismo, giustizia sociale, di vera democrazia, il nostro progetto di trasformazione della società e di abbattimento di questo sistema capitalistico, per costruire un nuovo modello sociale. E’ necessario eliminare ogni tipo di concezione della politica intesa come conquista pura e semplice di poltrone e posti di potere, pur convinti della necessità della presenza nelle istituzioni ai vari livelli, ma consapevoli che questa deve essere subordinata alla necessità di creare le condizioni più favorevoli al processo rivoluzionario, per favorire la creazione di un movimento di lotta e di conquiste sociali e politiche che permettano di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse e di allargare gli spazi di democrazia e di avanzamento sociale. Quindi non la conquista di posti in Parlamento, o negli enti locali, come obiettivo fine a se stesso o per interessi personali, (purtroppo tale concezione è presente nelle nostre file, come dimostrano le ultime vicende della provincia di Taranto) che sarebbe deleterio per noi, ma Partito di lotta nel Paese e nelle istituzioni, con capacità propositive e di governo, là dove siamo chiamati ad un ruolo di governo, che sappia prefigurare soluzioni politiche a favore dei lavoratori e dei ceti popolari ed un nuovo sistema sociale alternativo a quello attualmente dominante. L’alleanza con partiti come il PD, riveste un aspetto tattico contingente che non preclude la doverosa necessita di smascherare questo partito, al pari di altri, come componente politica della classe dominante.
Mauro Cipriano.