Incidente mortale Ilva di Taranto 17/11/2015 – Comunicato Stampa

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Incidente mortale Stabilimento Siderurgico Ilva di Taranto 17/11/2015

In una economia mondiale in crisi da otto anni, in un ciclo di sovrapproduzione di acciaio che permane, le morti si presentano puntuali. Sembra un paradosso ma, evidentemente, non lo è. Ci saranno indagini per scoprire cause e responsabilità della morte dell’operaio Cosimo Martucci di soli 48 anni. I giornali ne parleranno per alcuni giorni prima dell’oblio consueto.

Ma, i comunisti si domandano, come sia stato possibile un infortunio come questo anche quando si possono programmare tempi ed esecuzioni dei lavori senza l’affanno della consegna nel mercato?

E’ questo il problema centrale da affrontare in quanto il modo di lavorare ed organizzare il lavoro resta lo stesso da decenni, esso è centrale ma sono solo i lavoratori a rischiare. Essi sono l’anello debole ed al tempo stesso indispensabile della produzione.

Non basta lo sciopero programmato in solidarietà dell’operaio ucciso, occorre che il sindacato e la politica tornino a rappresentare e tutelare la vita, la sicurezza e la salute dei lavoratori entrando direttamente là dove si decide: la fabbrica, il luogo del cambiamento.

Taranto, 17/11/2015

Partito Comunista d’Italia – Federazione di Taranto

RENZI ED IL SUO DECRETO SALVA-ILVA : ENNESIMO BLUFF PER TARANTO

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Il Partito Comunista d’Italia denuncia all’opinione pubblica che anche il Governo Renzi, così come i precedenti governi, sta tentando di prendere in giro i tarantini attraverso il decreto del 24 dicembre 2014 cosiddetto “Salva Ilva”.

E’ evidente che tale decreto, privo di qualsivoglia risorsa economica immediatamente spendibile e adeguata alle concrete necessità della fabbrica, dell’indotto e del territorio, non produrrà alcun effetto positivo riguardo agli obiettivi da raggiungere. E senza risorse, non si potrà procedere ad alcuna bonifica del territorio né all’adeguamento degli impianti lasciando i cittadini e il territorio tarantino in una situazione di emergenza e di totale abbandono.

Infatti tale decreto ha provocato nell’immediatezza effetti ancor più devastanti e ai limiti della legalità:

– Il primo di questi giorni è la chiusura di numerose ditte dell’indotto che hanno applicato procedure di cassa integrazione o di licenziamento perché dalle disposizione contenute nel decreto appare il rischio di non vedere onorati i loro crediti pregressi;

– l’altro è nel passaggio delle attività positive dello stabilimento Ilva a nuove società escludendo tutte le passività e le obbligazioni risarcitorie già accertate dalla magistratura, producendo così ulteriori effetti negativi in quanto cancellerà il diritto ai risarcimenti dei cittadini e non soddisferà i debiti pregressi dell’Ilva;

– infine, questa normativa tende a sviare l’azione della magistratura volta all’individuazione delle responsabilità di una attività colposa e distruttiva di uomini, cose, proprietà e terre che per dimensioni e ricadute coinvolge l’intero territorio regionale e nazionale.

Noi COMUNISTI consideriamo inadeguato e pericoloso il “decreto natalizio del governo Renzi” poiché, come da più parti abbiamo evidenziato ha gravissimi limiti attuativi oltre che mancare di risorse finanziarie certe spendibili, e in tale condizione vengono a minacciate: la libertà di iniziativa economica, il diritto al lavoro, il diritto alla salute e alla vita dei cittadini, gli obblighi di tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori. Condizioni già previste dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che vanno tutte immediatamente e contestualmente realizzate nello spazio dei 36 mesi e che con il decreto Renzi non potranno trovare realizzazione.

Noi COMUNISTI condanniamo e combattiamo fermamente l’azione di padroni e dirigenti industriali senza scrupoli, di politici corrotti e governanti distratti che hanno, di fatto, prima regalato a privati la più grande impresa monopolistica dell’acciaio e impedito poi, per propri interessi personali, ogni seria programmazione politica industriale che segnasse in positivo l’intera economia di questa parte vitale della Puglia, del Mezzogiorno e dell’Italia.

Noi COMUNISTI indichiamo ai lavoratori dell’ILVA, delle fabbriche dell’indotto e delle attività di servizio, ai cittadini tutti, di rivendicare in maniera non equivoca la “nazionalizzazione dell’ILVA“ così come avevamo già proposto sin dal novembre 2012 e che andiamo da molto tempo sostenendo.

I presupposti per la nazionalizzazione dell’Ilva esistono tutti, in quanto il settore dell’acciaio è stato dichiarato strategico per l’intera economia nazionale, sino alla dichiarazione di pubblica utilità dello stabilimento di Taranto. Solo trasferendo la responsabilità della gestione programmata e tecnologicamente più avanzata dell’acciaio allo Stato, si potrà porre fine agli interessi speculativi di privati e si potranno contestualmente realizzare le indispensabili bonifiche del territorio.

Ai fantasmagorici e futuristici progetti di sviluppo annunciati da Renzi, che riteniamo non si realizzeranno mai, occorre sostituire una pratica di impegni quotidiani certi, fatta di investimenti economici concreti e lavori materiali di sanificazione del territorio tangibili, di recupero in valori e qualità delle sue diverse potenzialità economiche produttive, insieme con il rafforzamento delle strutture sanitarie di cura, di controllo epidemiologico, prevenzione e riabilitazione rispondenti per strumentazione, efficienza e qualità alle impellenti necessità della popolazione e del territorio.

27/01/2015

PARTITO COMUNISTA d’ITALIA 

FEDERAZIONE DI TARANTO

COMITATO REGIONALE DELLA PUGLIA

21 gennaio 2015 – Ricostruire il Partito Comunista per il bene dell’Italia

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Simbolo Partito Comunista d'Italia

“Nei giorni scorsi centinaia di compagne e compagni hanno affollato il Centro Congressi Cavour di Roma per dimostrare la loro adesione convinta ad un progetto di ricostruzione di un soggetto politico comunista unitario e rinnovato. Un apporto prezioso ai processi unitari a sinistra a cui i comunisti organizzati in partito devono portare il loro contributo”.

Con queste parole Cesare Procaccini, segretario nazionale PDCI, annuncia la nascita del Partito Comunista d’Italia. Il PdCI (Partito dei Comunisti Italiani) “ritorna al futuro” e, a seguito di un processo di riorganizzazione e rilancio dell’attività politica organizzata degli operai italiani, riacquisisce il nome che esattamente 94 anni fa venne dato al partito di Antonio Gramsci e Amedeo Bordiga nello storico congresso di Livorno.

A distanza di alcuni anni dalla sciagurata scelta di chiudere l’esperienza del Partito Comunista Italiano e all’epilogo del renzismo a cui sono giunti i fautori di quella “svolta”, i Comunisti riaffermano la loro volontà di essere parte delle dinamiche della società e di essere il soggetto rivoluzionario del cambiamento autentico.

cesare procaccini con fosco giannini

nella foto: Comp. Fosco Giannini (a sinistra) e Comp. Cesare Procaccini (a destra)

Nella relazione introduttiva di Fosco Giannini (segreteria nazionale PDCI), tenuta all’assemblea nazionale per ricostruire il Partito Comunista, viene esaminata la situazione geopolitica attuale: “Siamo di fronte ad un’Unione Europea dai sempre più chiari caratteri iperliberisti, antidemocratici, antipopolari e antioperai che richiede la messa in campo di un lungo ciclo di lotte sociali, nazionali e sovranazionali, per il quale i partiti comunisti d’Europa e il Partito Comunista possono e debbono svolgere – assieme alle altre forze di sinistra – un ruolo centrale. Un ruolo storico.

Siamo di fronte ad un nano capitalismo italiano, tanto straccione quanto ferocemente antioperaio, che chiede il ritorno ad una lotta di classe dispiegata nell’intero Paese e condotta dal movimento operaio assieme agli studenti e ai disoccupati, con i comunisti protagonisti di questa lotta. Questi sono i compiti a cui ci chiama la fase; i compiti dei comunisti, il ruolo sociale e politico che ci proponiamo di svolgere, il compito che consegna un senso pieno al progetto della ricostruzione del Partito Comunista in Italia!

Chi vuole abbandonare la lotta, chi vuole desistere da questo nostro progetto comunista e rivoluzionario, si accomodi pure nel già affollatissimo treno rosa-pallido che ha deragliato storicamente, uscendo dalla lotta per il socialismo. Starà in moderata e mesta compagnia.

Noi continuiamo a combattere, continuiamo a lavorare per ciò che sentiamo profondamente giusto, per quello stesso progetto per il quale dette la vita il compagno Antonio Gramsci e tutti i comunisti e gli antifascisti del nostro Paese: costruire l’unità della sinistra di classe, costruire un fronte di sinistra e di popolo, ricostruire il Partito Comunista in Italia!”.

pino sgobio

Comp. Pino Sgobio

Il 21 gennaio 2015, alle ore 18, presso la Sezione “Antonio Gramsci” in via la favorita 20 a Martina Franca, si “ritorna al futuro” con un incontro pubblico dal titolo “Ricostruire il Partito Comunista per il bene dell’Italia” al quale parteciperanno Franco MASSAFRA, segretario cittadino del PCd’I, Giancarlo GIRARDI , Federazione PCd’I di Taranto e Pino SGOBIO, direzione nazionale Partito Comunista d’Italia.

★ La cittadinanza è invitata a partecipare ed intervenire. ★

locandina pcdi 21 gennaio 2015

Resoconto del Congresso di Sezione del 25 giugno 2013

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Il 25 giugno 2013 alle ore 17 presso la sezione A. Gramsci, sita a Martina Franca in via la Favorita 20, si è tenuto il Congresso di sezione del Partito dei Comunisti Italiani, propedeutico al 7º Congresso nazionale straordinario. Erano presenti il segretario cittadino uscente Franco Massafra, il segretario provinciale Gino Tocci in qualità di relatore, il tesoriere cittadino uscente Mauro Cipriano, i membri della segreteria cittadina, il segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà Pino Fedele come invitato, gli  iscritti e alcuni ospiti.

Il primo a prendere la parola è stato Franco Massafra il quale, dopo aver rassegnato le proprie dimissioni come da statuto, ha affrontato temi riguardanti la situazione degli iscritti e dei militanti della sezione di Martina Franca, concentrandosi in particolare sulla necessità di un maggior coinvolgimento ed impegno da parte dei giovani. Inoltre, partendo dalla grave situazione economica in cui versa il partito a livello nazionale e territoriale, ha parlato della necessità di non eliminare i finanziamenti pubblici ai partiti, ma di gestirli in maniera più controllata e di abbinarli ai classici sistemi di autofinanziamento. Infine, il segretario uscente ha sottolineato la necessità di ridefinire il ruolo del partito dei Comunisti Italiani di Martina Franca rispetto all’attuale giunta comunale, capeggiata dal sindaco Franco Ancona.

Dopo l’intervento di Franco Massafra, il segretario di Sinistra Ecologia e Libertà ha preso la parola e ha portato il saluto del partito che rappresenta, ringraziando per l’invito ricevuto e augurando un buon lavoro congressuale.

Sono seguiti interventi di vari compagni, tra i quali il tesoriere cittadino uscente Mauro Cipriano, Pino Carucci, Alessandro Massafra, e Gigi Paradiso.

Prendendo spunto dal documento politico del 7º Congresso (straordinario) del Pdci, il tema intorno a cui si è più discusso è stato quello riguardante l’esigenza impellente di una riflessione da parte del partito su quello che è stato il fallimento del progetto di “Rivoluzione Civile” e che ha portato logicamente alle dimissioni della classe dirigente, sulla dispersione dei comunisti in vari partiti, che non riescono a trovare un minimo comune denominatore, e sul fatto che il progetto politico comunista è destinato al fallimento se non si uniscono tutte le forze, prima di sinistra e poi comuniste, per la ricostruzione di un partito degno di questo nome.

Le azioni proposte e che devono seguire alla riflessione, perchè si compia la ricostruzione del partito Comunista, sono quelle di partire con umiltà dalle cellule sparse che si sono sostituite a quello che era un “soggetto collettivo” che riusciva a crearsi nelle fabbriche, secondo il modello fordista, e battersi su concetti di base unitari ai partiti che si richiamano al comunismo.

Stessa azione deve essere compiuta per portare a termine un’unione delle sinistre, unione che non sia frutto solo di alleanze elettoralistiche, ma che abbia alla base un vero e proprio documento politico stipulato dall’insieme di tutti i segretari.

Gli altri temi affrontati sono stati inerenti al problema del lavoro precario, ai rapporti con i sindacati e, riprendendo quanto esposto dal segretario Franco Massafra, alla necessità di un attivismo più costante da parte dei tesserati.

In particolare, per quanto riguarda il lavoro precario, c’è stata la richiesta da parte di un compagno di modificare quello che è l’articolo 14 del documento politico, in modo tale da essere più chiaro e comprensibile, così come l’articolo del capitolo 16 alla voce “precariato”: “Cancellazione delle forme di lavoro precario riconducendo a normalità il lavoro dipendente continuativo”.

Per quanto riguarda le relazioni tra il sindacato e il partito, si è discusso della necessità di stabilire dei rapporti organici e sinergici. In particolare, bisognerà stringere rapporti con la Fiom, con la parte più a sinistra della Cgil e con tutte quelle organizzazioni di base che stanno seguendo la strada giusta per rispondere al meglio alle esigenze di lotta dei lavoratori.

Riguardo al problema del calo del numero dei tesserati, al fatto che il Partito dei Comunisti Italiani sia invisibile all’interno della scena politica italiana, è necessario che tutti gli iscritti considerino la tessera come un punto d’inizio e non d’arrivo. E’ dalla tessera che nasce quell’impegno costante che aiuta il partito a vivere. E’ necessario ritornare a scrivere un giornale di partito, a curare il sito, a riaprire la web-tv, a diramare frequenti comunicati e a lavorare tra la gente, tenendo vive le sezioni.

Anche a Martina Franca è indispensabile riprendere l’azione politica per uscire da quello stato di invisibilità, determinato anche dalla nostra assenza nelle istituzioni.

In seguito agli interventi degli iscritti ha preso la parola un giovane ospite, il quale ha evidenziato la giusta critica fatta nel documento politico all’unione europea. E’ indispensabile che il partito sia molto chiaro riguardo alla posizione da assumere nei confronti dell’unione europea, dal momento che attualmente l’Italia è chiaramente un paese commissariato, così come tanti altri paesi membri, le cui decisioni a livello nazionale passano continuamente dalla censura europea.

Gli interventi si sono chiusi con il segretario provinciale Gino Tocci il quale, partendo dalle vicende che hanno riguardato la Federazione della Sinistra, matrimonio mai voluto da Rifondazione Comunista, con cui sono sorti non pochi problemi sia a livello nazionale che locale, ha ribadito l’esigenza di unire la sinistra, partendo dalla base e non dai vertici. Bisogna saper cogliere quel segnale “positivo” che potrebbe essere rappresentato dall’avvicinarsi di gruppi dissidenti rispetto alla linea centrista del Pd, come ad esempio quello “guidato” da Barca, e dal passaggio di Sel all’opposizione di questo governo delle larghe alleanze, che vede protagonista un Pd che con Sel aveva firmato il documento “Italia Bene Comune”, ma che ha preferito una svolta a destra con il governo Letta, sostenuto anche dal Pdl.

Già a livello locale si stanno verificando esempi di quello che dovrebbe essere un modello da esportare sul territorio nazionale. A Lizzano, ad esempio, una candidata del Pd si è autosospesa e ha contribuito a creare un gruppo di persone di sinistra, unite da un programma comune, e che a breve aprirà una propria sede.

Terminato l’intervento del segretario provinciale, i lavori congressuali si sono conclusi con la votazione del documento politico che ha visto 10 favorevoli, 1 contrario e 0 astenuti e con la nomina del nuovo direttivo, votato ad unanimità, che si riunirà nei prossimi giorni per convocare la riunione di circolo, durante la quale si voterà la nuova segreteria ed il nuovo segretario.

 

COMUNICATO STAMPA – Congresso di Sezione PdCI Martina Franca

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COMUNICATO STAMPA

La crisi economica mondiale, la mancanza di punti di riferimento istituzionali forti per i lavoratori, la deriva reazionaria della politica italiana e l’avanzata sempre più prepotente di un populismo favorito dall’apatia politica della gente, hanno condotto a uno scenario politico che non ha precedenti nella storia repubblicana del nostro Paese.

Entrando più nello specifico, la crisi profonda di consenso politico e radicamento sociale dei comunisti e della sinistra, evidenziata anche dai risultati elettorali del febbraio e del maggio 2013, ha reso necessario convocare un congresso nazionale straordinario che si terrà a Chianciano Terme dal 19 al 21 luglio prossimi.

Si tratta del 7º congresso nazionale, alla cui base ci saranno il regolamento e il documento politico che indica gli obiettivi del Partito dei Comunisti Italiani, dal titolo “Ricostruire il Partito Comunista, unire la sinistra, attuare il programma della Costituzione” e che, partendo da un’analisi accurata della situazione italiana ed europea, mira alla riorganizzazione politica dei comunisti e della sinistra italiana.

Analoghe valutazioni verranno fatte anche a livello locale e tutte le sedi territoriali si stanno mobilitando per organizzare i propri congressi.

A Martina Franca è stato indetto il congresso di sezione che si svolgerà dalle ore 17 il 25 giugno prossimo presso la sezione A. Gramsci, sita in via la Favorita, 20.

In tale occasione, oltre a discutere del documento politico e presentare eventuali emendamenti da portare in sede nazionale, si farà un punto della situazione economico-sociale locale, analizzando quelle che, partendo da uno scenario nazionale sconfortante, sono le maggiori criticità.

Martina Franca non è esente da problematiche ormai molto diffuse, quali situazione lavorativa precaria, ditte che sempre più frequentemente ricorrono alla cassa integrazione o chiudono i propri stabilimenti, difficoltà istituzionale nel dare supporto ai cittadini che sono in difficoltà e che hanno bisogno di risposte ai loro problemi e, da ultimo ma non per importanza, l’escalation di episodi di violenza e criminalità senza precedenti, sintomo di una società ormai allo sbando.

Inoltre, considerando che il Partito dei Comunisti Italiani, nonostante l’impegno svolto durante la campagna elettorale, sia stato completamente estromesso da qualsiasi forma di partecipazione ai lavori della giunta comunale, si avvierà una discussione per la ridefinizione del proprio ruolo all’interno dell’allenza che ha portato l’attuale sindaco a vincere le elezioni amministrative del maggio 2012 con ampia maggioranza. 

Si invitano a partecipare gli iscritti, i simpatizzanti e la cittadinanza tutta.

foto e video – INGROIA a TARANTO 14/02/2013

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VIDEO INTEGRALE INTERVENTO ANTONIO INGROIA A TARANTO (14/02/2013)

CAPITOLI DEL FILMATO: (clicca sul link per vedere i singoli capitoli dell’intervento):

FOTO:

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14/02/2013 * ANTONIO INGROIA a TARANTO

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ANTONIO INGROIA a TARANTO

giovedì 14 febbraio 2013 alle ore 16,30 presso l’hotel Delfino

(viale Virgilio, 66 – Taranto)

Antonio Ingroia incontrerà i cittadini della terra Jonica.

Tutta la popolazione è invitata a partecipare.

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il 24 e 25 febbraio – VOTA ★ RIVOLUZIONE CIVILE – INGROIA

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il 24 e 25 febbraio 2013

Elezioni Politiche per i rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica

VOTA

★ RIVOLUZIONE CIVILE – INGROIA ★

leggi il volantino (clicca su per ingrandire)

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E’ PARTITA LA “RIVOLUZIONE CIVILE”…. PARTECIPA!!!

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Sabato 12 gennaio, ore 17:00

presso la Biblioteca Comunale “Acclavio” (via Salinella, 31) TARANTO,

prima assemblea pubblica di Rivoluzione Civile a Taranto.

Vi aspettiamo!

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maggiori informazioni su programma ed eventi su:

http://www.rivoluzionecivile.it/

http://www.comunisti-italiani.it/

Festa provinciale del PdCI con il Segretario Nazionale OLIVIERO DILIBERTO

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OLIVIERO DILIBERTO oggi a Taranto:

ore 17.30 presso il Centro Sportivo Magna Grecia (via Zara)

TARANTO CASO NAZIONALE: “ DALL’EMERGENZA AMBIENTALE AD UNA NUOVA OCCASIONE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE”.

Le proposte dei Comunisti Italiani.

 

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