conflitto Russia-Ucraina – FERMATEVI! – Comunicato del PCI nazionale

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russia ucraina

La tensione tra Ucraina e Russia è esplosa, la guerra nel cuore dell’Europa, con il suo carico di distruzione e di morte è divenuta realtà. Occorre fermarla, essa non è mai nell’interesse dei popoli chiamati a combatterla.
Occorre giungere ad un immediato cessate il fuoco, ridare voce alla diplomazia, al dialogo tra le parti.
È un dato di fatto che dalla caduta dell’URSS gli USA ed i loro alleati hanno promosso una politica aggressiva nei confronti della Russia, volta al suo accerchiamento attraverso l’allargamento ad est della NATO, puntando a cooptarvi l’Ucraina. È parte di tale politica quanto accaduto nel 2014 in quel paese, ossia la destabilizzazione di un governo democraticamente eletto da parte di forze dichiaratamente, manifestamente di destra, addirittura nazifasciste, appoggiate dagli USA e dall’Unione Europea. Da ciò è derivata l’auto proclamazione delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, russofone, l’esplosione di un conflitto che ha già provocato migliaia di morti, per tanta parte civili.
È un dato di fatto che le dichiarazioni del segretario di stato americano Antony Blinken, così come quelle del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, volte a rivendicare “il diritto di ogni nazione di scegliere le proprie disposizioni di sicurezza”, hanno finito con il soffiare sul fuoco, rappresentando la risposta formale alla richiesta di rassicurazioni circa il congelamento degli assetti dati avanzata dalla Russia. Oltre a ciò tali dichiarazioni sono manifestamente ipocrite in quanto gli USA risposero in ben altro modo al tempo della “crisi dei missili a Cuba”.
È un dato di fatto che le stesse dichiarazioni del blocco euro-atlantico circa la messa in discussione del diritto internazionale a seguito del riconoscimento delle repubbliche popolari del Donbass da parte della Russia, sono anch’esse strumentali, in quanto lo stesso attuò tale politica ai fini dello smembramento della ex Jugoslavia.
È un dato di fatto che il nostro Paese, in spregio all’articolo 11 della Costituzione e del diritto internazionale, partecipò direttamente alla guerra nei Balcani voluta dalla NATO.
Tra le risposte da dare alla situazione data, si rincorrono molteplici proposte, alcune tra esse volte all’allargamento del conflitto, che confermerebbe una volta di più il carattere aggressivo assunto dalla NATO, emblematiche in tal senso le dichiarazione del Primo Ministro inglese Boris Johnson, nonché la messa in campo di sanzioni, non casualmente caldeggiate dagli USA, che finirebbero con il ritorcersi soprattutto sull’economia europea, in particolare la nostra, scaricandone il prezzo sulle condizioni dei ceti popolari.
C’è bisogno di ben altro.
Noi, i comunisti, insistiamo per la de-escalation, perché prevalga la ricerca del dialogo, della negoziazione, affinché a partire da un rinnovato ruolo dell’ONU si affermi un soluzione pacifica.
In tal senso riteniamo necessario che l’Ucraina diventi un paese neutrale, che garantisca democrazia ed antifascismo sul piano interno ed una politica di collaborazione tra i paesi europei e la Russia sul piano internazionale.

La Segreteria Nazionale del PCI

Undicesimo anniversario della morte di Angelo Marotta

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COMUNICATO STAMPA

Domani 31 ottobre in occasione dell’undicesimo anniversario della tragica morte del nostro concittadino Angelo Marotta, il Partito Comunista Italiano, la sezione locale dell’ANPI e l’Associazione “Sine Cura Lab”, si ritroveranno in viale stazione alle ore 11.00 per deporre un omaggio floreale davanti alla targa commemorativa.

Angelo-Marotta-Martina-FrancaÈ prevista la presenza dei familiari e, per l’occasione, è stato inoltrato formale invito al Commissario Straordinario di Martina Franca, dott. Giuseppe Castaldo, quale rappresentante delle Istituzioni.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 

Convegno omofobo 25 aprile 2016 – Amministrazione Comunale, vergogna

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logo-PcdiCOMUNICATO DELLA SEGRETERIA CITTADINA DEL PCd’I

La segreteria cittadina del Partito Comunista d’Italia fa propria la lettera aperta inviata dall’Anpi di Martina Franca, condividendone appieno ogni singola parola.

Riteniamo inammissibile che la Giunta Comunale possa concedere Patrocinio e strutture comunali per iniziative che propagano idee omofobe e razziste.

Conosciamo molto bene la Costituzione italiana, essa è stata scritta con il sangue di molti Comunisti e a nulla valgono le parole dell’assessore Scialpi che cerca di nascondersi dietro l’articolo 21. Nessuno vieta l’esercizio del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero purché questo non contrasti con l’articolo 3 della stessa Carta, che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Esso continua dicendo che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana […]”.

stop omofobia -Amnesty-InternationalL’Amministrazione Comunale di Martina Franca, invece, contravvenendo ai doveri istituzionali sanciti da tale articolo, si è resa complice di un “televenditore” di fandonie di stampo omofobo che ha scelto la nostra città per pubblicizzare la propria figura, ben conosciuta negli ambienti di estrema destra e per accreditare il proprio partito politico, in lizza alle prossime consultazioni amministrative in varie città d’Italia.

Inoltre, riteniamo provocatorio e oltraggioso che nella giornata della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo si possa concedere l’autorizzazione ad un’iniziativa che richiama le peggiori pratiche naziste di caccia al “diverso”.

Siamo, pertanto, assolutamente al fianco dell’Anpi in questa battaglia per la difesa della Democrazia e dei Diritti costituzionalmente sanciti e annunciamo fin da adesso la nostra adesione alle iniziative organizzate dalla stessa per l’intera giornata del 25 aprile (mattina in piazza Vittorio Veneto e pomeriggio in piazza Maria Immacolata).

Ci riteniamo disgustati dal comportamento della Giunta Comunale che ha deliberato l’appoggio all’iniziativa omofoba esattamente il giorno seguente all’appello dell’Anpi.

Crediamo che l’attuale assessore alla cultura Scialpi non sia più in grado di continuare ad amministrare questa città dal momento che il suo comportamento ha disonorato la comunità martinese e permesso che l’aria di odio portata dal predicatore omofobo impestasse già la città, prima ancora del suo arrivo.

Saremo sempre al fianco di chi difende la Costituzione italiana e non permetteremo a nessun rigurgito fascista di poter inquinare la nostra società né fuori né dentro la casa comunale.

Convegno omofobo 25 aprile 2016 – Amministrazione Comunale, vergogna

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logo-PcdiCOMUNICATO DELLA SEGRETERIA CITTADINA DEL PCd’I

La segreteria cittadina del Partito Comunista d’Italia fa propria la lettera aperta inviata dall’Anpi di Martina Franca, condividendone appieno ogni singola parola.

Riteniamo inammissibile che la Giunta Comunale possa concedere Patrocinio e strutture comunali per iniziative che propagano idee omofobe e razziste.

Conosciamo molto bene la Costituzione italiana, essa è stata scritta con il sangue di molti Comunisti e a nulla valgono le parole dell’assessore Scialpi che cerca di nascondersi dietro l’articolo 21. Nessuno vieta l’esercizio del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero purché questo non contrasti con l’articolo 3 della stessa Carta, che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Esso continua dicendo che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana […]”.

stop omofobia -Amnesty-InternationalL’Amministrazione Comunale di Martina Franca, invece, contravvenendo ai doveri istituzionali sanciti da tale articolo, si è resa complice di un “televenditore” di fandonie di stampo omofobo che ha scelto la nostra città per pubblicizzare la propria figura, ben conosciuta negli ambienti di estrema destra e per accreditare il proprio partito politico, in lizza alle prossime consultazioni amministrative in varie città d’Italia.

Inoltre, riteniamo provocatorio e oltraggioso che nella giornata della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo si possa concedere l’autorizzazione ad un’iniziativa che richiama le peggiori pratiche naziste di caccia al “diverso”.

Siamo, pertanto, assolutamente al fianco dell’Anpi in questa battaglia per la difesa della Democrazia e dei Diritti costituzionalmente sanciti e annunciamo fin da adesso la nostra adesione alle iniziative organizzate dalla stessa per l’intera giornata del 25 aprile (mattina in piazza Vittorio Veneto e pomeriggio in piazza Maria Immacolata).

Ci riteniamo disgustati dal comportamento della Giunta Comunale che ha deliberato l’appoggio all’iniziativa omofoba esattamente il giorno seguente all’appello dell’Anpi.

Crediamo che l’attuale assessore alla cultura Scialpi non sia più in grado di continuare ad amministrare questa città dal momento che il suo comportamento ha disonorato la comunità martinese e permesso che l’aria di odio portata dal predicatore omofobo impestasse già la città, prima ancora del suo arrivo.

Saremo sempre al fianco di chi difende la Costituzione italiana e non permetteremo a nessun rigurgito fascista di poter inquinare la nostra società né fuori né dentro la casa comunale.

Referendum trivelle in mare del 17 aprile 2016 – I Comunisti per il SI

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Referendum abrogativo del 17 aprile 2016 – I Comunisti martinesi per il “Sì”

locandina referendum notriv PCDI

A pochi giorni dalle urne, solo una modesta parte di cittadini italiani sono consapevoli che il 17 aprile 2016 si deciderà con voto popolare non solo il futuro dell’ecosistema marino ma anche delle politiche energetiche nazionali. Eppure questo argomento dovrebbe interessare quantomeno i milioni di abitanti in riva ai 7.500 chilometri di litorale costiero che dovranno decidere se rinunciare “a tempo indeterminato” al proprio panorama marittimo a fronte di stabilimenti petroliferi atti all’estrazione di idrocarburi.

Il Partito Comunista d’Italia, sezione di Martina Franca, denuncia l’indifferenza verso queste consultazioni da parte delle Istituzioni a tutti i livelli, le stesse che richiamano i cittadini al diritto-dovere del voto solo nelle occasioni di scelta della rappresentanza, per la spartizione di poltrone e potere.

Noi Comunisti siamo pronti al confronto sui temi ambientali, così come già dimostrato in occasione della vicenda Ilva di Taranto, essendo stati i primi ad indicare, già nel novembre del 2012, la via dell’espropriazione per pubblica utilità dello stabilimento siderurgico. Aderiamo, quindi, con convinzione all’appello della sezione ANPI “fratelli Carucci” di Martina Franca e delle altre associazioni firmatarie sperando che sia sempre più nutrito il fronte di cittadini che si ribellano alla logica capitalistica di sfruttamento della natura per il profitto a tutti i costi.

Il referendum sulle attività estrattive di petrolio in mare rappresenta anche una riappropriazione da parte dei cittadini di temi importanti, per ribadire la contrarietà a decisioni che sempre più spesso vengono rilegate ad emendamenti inseriti in maniera sommessa e celata all’interno di altre leggi. È questo il caso della legge di stabilità votata alla vigilia delle festività natalizie (23 dicembre 2015) che ha avuto il compito di far saltare alcuni quesiti referendari in difesa dell’ambiente, già al vaglio della Cassazione.

Il prossimo 17 aprile saremo quindi chiamati a esprimerci sull’abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell’articolo 6 del d.lgs. n. 152 del 2006, limitatamente alle parole: “Per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale” ovvero per vietare che nuove autorizzazioni all’estrazione di idrocarburi abbiano “durata a vita del giacimento” e far sì che le imprese già operanti abbiano i titoli a scadenza, secondo le tempistiche dei programmi di lavoro approvati con le autorizzazioni e secondo la previgente normativa.

La vittoria del Sì al Referendum contro le trivelle non metterà in discussione “le attività di manutenzione finalizzate all’adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell’ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale” così come sbandierato dai detrattori del referendum, in quanto le stesse non sono oggetto di abrogazione.

Si evidenzia che la vittoria del Sì non taglierà i posti di lavoro al settore “petrolifero”, tutt’altro, consentirà di avviare progetti di riconversione/ristrutturazione della filiera produttiva dell’Oil&Gas e porrà le basi per rielaborare le strategie economiche del settore energetico che ci auguriamo vadano verso l’utilizzo di fonti rinnovabili ed ecosostenibili.

I Comunisti martinesi sono impegnati attivamente nella campagna referendaria al fianco delle buone iniziative che possano salvaguardare il lavoro, l’ambiente e la Salute e invitano le altre associazioni, i sindacati e i partiti politici ad unirsi all’appello dell’ANPI per promuovere le ragioni del SI al Referendum in difesa del nostro amato mare.

Comunicato stampa – Scomparsa Compagno Armando Cossutta

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COMUNICATO STAMPA

Cordoglio per la scomparsa del Compagno Armando Cossutta

La notizia della morte del Compagno Armando Cossutta ci avvilisce e ci addolora fortemente. Ci sentiamo privati della guida ideale che dagli anni della Resistenza ci ha condotti fino ad oggi. Riconosciamo in Armando Cossutta l’esempio di fedeltà agli ideali del Comunismo e l’esempio di alta moralità che ormai risulta morta e sepolta nella politica dei nostri giorni.

Ha sempre lottato per la democrazia e il miglioramento delle classi cosiddette subalterne, ha diretto per anni il Partito Comunista forte dell’esperienza partigiana maturata sui monti con la Brigata Garibaldi e nelle carceri fasciste. Condannato a morte e sfuggito alla fucilazione del plotone d’esecuzione fascista, si è seduto negli scranni del Parlamento per portare avanti le istanza dei lavoratori.

cossutta comizio martina francaCombattivo nelle istituzioni e nel Partito, ha fieramente tenuto alta la bandiera con i simboli del lavoro nonostante la svolta della Bolognina, portando nelle fabbriche e nelle piazze nuova motivazione per il raggiungimento dell’emancipazione operaia.

È vivo il suo ricordo anche perché è stato più volte nella nostra città. Nel 2009 ha scritto la prefazione al libro “da Martina Franca a Mauthausen – diario del partigiano Gregorio” in cui è riportata la vita del partigiano combattente Pietro Carucci.

I Comunisti di Martina Franca si stringono attorno alla famiglia e a tutti i lavoratori, agli sfruttati, agli emarginati che il Compagno Armando Cossutta ha difeso fino all’ultimo giorno della sua vita. Il suo esempio rappresenta per noi la motivazione per andare avanti fino al raggiungimento di  una società in cui non ci sia più lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

“Un uomo che ha donato se stesso per la  causa di giustizia del suo simile può morire solo nelle carni, lo spirito della sua vita vissuta appartiene alla storia.”

Ciao Compagno Cossutta, che la terra ti sia lieve.cossutta a martina franca

I Comunisti di Martina Franca.

Il mondo del lavoro torna in Parlamento

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COMUNICATO STAMPA

IL MONDO DEL LAVORO TORNA IN PARLAMENTO

A distanza di alcuni anni dalla presenza dell’ultimo rappresentante Comunista in Parlamento, siamo orgogliosi che testimonianze dirette del mondo del Lavoro siano tornate all’interno delle istituzioni.

Con commozione abbiamo appreso che i familiari del compianto concittadino Angelo Marotta sono stati accolti nei “palazzi del potere” per testimoniare la tragedia che li colpì quel triste 31 ottobre del 2005 e quanto difficile diventi la vita di chi perde un proprio caro in questo modo così tanto assurdo.

camera dei deputatiEsprimiamo il nostro apprezzamento verso l’iniziativa dell’Associazione 12 giugno che, grazie all’impegno e alla perseveranza del suo Presidente Cosimo Semeraro, è riuscita a portare la questione Taranto e i problemi della sicurezza sui luoghi di Lavoro all’attenzione dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica.

La delegazione, formata tra gli altri da familiari delle vittime del lavoro, ha ribadito il sacrosanto diritto di essere tutelati in quanto parte lesa di un sistema lavorativo che mette al centro di tutto il profitto a scapito della sicurezza e che considera i lavoratori vuoti a perdere di una società che piange due giorni il lutto e poi facilmente dimentica. Sono proprio questi familiari che oltre al danno subiscono anche la beffa, vivendo sulla propria pelle l’umiliazione di anni di processi e mancati risarcimenti, anni di attese che molte volte vengono inghiottiti dalle prescrizioni, anni di sofferenza in cui, oltre alla presenza fisica, manca anche l’apporto economico del proprio caro morto sul lavoro.

Noi Comunisti non ci facciamo tante illusione e vogliamo essere sinceri nell’affermare che probabilmente non seguiranno azioni rivoluzionarie da parte degli interlocutori che hanno conosciuto la famiglia Marotta, non verranno poste le basi per mettere al centro l’uomo e non il profitto e tutto ciò è purtroppo avallato dalle ultime dichiarazioni del Ministro del Lavoro Poletti che vanno in senso completamente contrario.

Ci auguriamo, tuttavia, che l’impegno civile di Angela Marotta e Assunta Terruli, che con grande dignità e umiltà hanno rappresentato la parte migliore della nostra città, ovvero quella degli onesti e dei lavoratori, smuova la coscienza e la ragione di chi di dovere.

Ci stringiamo attorno alla famiglia Marotta e richiediamo con forza che le istituzioni locali si attivino per sostenere tutte le vittime innocenti di questa società malata che prima o poi riusciremo a cambiare.

Viva i lavoratori, viva gli onesti.

Partito Comunista d’Italia – Sezione “Antonio Gramsci” Martina Franca

Incidente mortale Ilva di Taranto 17/11/2015 – Comunicato Stampa

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incidente ilva webCOMUNICATO STAMPA

Incidente mortale Stabilimento Siderurgico Ilva di Taranto 17/11/2015

In una economia mondiale in crisi da otto anni, in un ciclo di sovrapproduzione di acciaio che permane, le morti si presentano puntuali. Sembra un paradosso ma, evidentemente, non lo è. Ci saranno indagini per scoprire cause e responsabilità della morte dell’operaio Cosimo Martucci di soli 48 anni. I giornali ne parleranno per alcuni giorni prima dell’oblio consueto.

Ma, i comunisti si domandano, come sia stato possibile un infortunio come questo anche quando si possono programmare tempi ed esecuzioni dei lavori senza l’affanno della consegna nel mercato?

E’ questo il problema centrale da affrontare in quanto il modo di lavorare ed organizzare il lavoro resta lo stesso da decenni, esso è centrale ma sono solo i lavoratori a rischiare. Essi sono l’anello debole ed al tempo stesso indispensabile della produzione.

Non basta lo sciopero programmato in solidarietà dell’operaio ucciso, occorre che il sindacato e la politica tornino a rappresentare e tutelare la vita, la sicurezza e la salute dei lavoratori entrando direttamente là dove si decide: la fabbrica, il luogo del cambiamento.

Taranto, 17/11/2015

Partito Comunista d’Italia – Federazione di Taranto

Attentati Parigi, PCdI: solidali con vittime terrorismo, fermare politiche di guerra

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Attentati Parigi, PCdI: solidali con vittime terrorismo, fermare politiche di guerra

Il Partito Comunista d’Italia esprime solidarietà e vicinanza a tutto il popolo francese, colpito da una terribile serie di attentati terroristici. Ancora una volta la barbarie senza scrupoli ha colpito cittadini inermi. Dopo l’abbattimento dell’aereo russo nei cieli egiziani e le bombe nella periferia sud di Beirut, oggi le mani assassine dell’Isis hanno colpito la capitale francese.

A tutte le donne e gli uomini vittime di questa barbarie va la nostra solidarietà. Oggi è il giorno del silenzio e del rispetto verso i morti e i feriti, ma l’Occidente si deve interrogare sulle disastrose politiche che in questi anni hanno portato caos e violenza in tutto il Medioriente, negando a quei popoli ogni legalità e diritti. Da questo si deve ripartire se si vuole costruire una pace duratura, giusta e rispettosa dei diritti dei popoli, sola condizione in grado di prosciugare le frustrazioni e la miseria in cui si abbevera il mostro del terrorismo.

I comunisti d’Italia lottano per un cambiamento della politica estera del governo Renzi, succube della Nato – alleanza militare fautrice di guerre – e legato a governi razzisti e antidemocratici come quello turco, saudita e israeliano e l’immediato embargo della vendita di armi verso questi paesi. Il Pcdi si sente impegnato nei prossimi giorni a lanciare in tutta Italia una campagna di iniziative per combattere ogni velleità di fare delle religioni strumento di estremismi, divisioni e violenza e contro ogni tentativo di svolta autoritaria per la difesa della democrazia.

(Comunicato della Segreteria Nazionale del Partito Comunista d’Italia)

Targa commemorativa ad Angelo Marotta

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TARGA COMMEMORATIVA AD ANGELO MAROTTA

Il 31 ottobre 2015 l’Amministrazione Comunale di Martina Franca ha deciso, finalmente, di porre in viale stazione una targa per commemorare Angelo Marotta, operaio morto tragicamente il 31 ottobre del 2005 durante operazioni di manutenzione della rete fognaria.

Noi Comunisti martinesi accogliamo positivamente questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale, ma non possiamo ritenerci completamente soddisfatti.

Pensiamo, infatti, che a distanza di dieci anni da quel tragico evento non sia stata ancora compiuta l’unica azione possibile per saldare il debito morale nei confronti del nostro concittadino, vale a dire l’intitolazione del tratto stradale in cui si verificò la morte di Angelo Marotta.

Durante la cerimonia di scopertura della targa, gli stessi famigliari di Marotta hanno consegnato direttamente nelle mani del Sindaco Franco Ancona i documenti della petizione popolare per l’intitolazione della strada.

Sono state raccolte 1207 firme, di cui circa 600 solo dal Partito Comunista d’Italia e sono firme che pesano moralmente come macigni sulle coscienze delle autorità politiche, militari e religiose che sono intervenute alla cerimonia, ma che hanno taciuto in tutti questi anni.

Nel decimo anniversario dell’accaduto ci saremmo aspettati il pieno accoglimento della nostra richiesta di intitolazione della strada. A nulla valgono le giustificazioni avanzate negli anni passati circa l’applicazione del regolamento toponomastico comunale e l’atteggiamento evasivo della Prefettura di Taranto di fronte all’istanza, scritta e protocollata, di deroga come previsto della normativa vigente.

Per tale motivo continueremo a richiedere con forza ciò che è giusto e nella prossima settimana provvederemo a protocollare ufficialmente le firme raccolte assieme ad altre forze politiche e associative del territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà provvedere con sollecitudine a rispettare la volontà popolare.

Inoltre, rilanciamo l’appello lanciato dal Sig. Cosimo Semeraro, Presidente dell’Associazione 12 giugno di Taranto, affinchè i famigliari delle vittime del lavoro non vengano abbandonate e che vengano poste in atto tutte le procedure necessarie a garantire l’onorabilità e il sostentamento delle famiglie colpite dalla disgrazia.

Infine, richiediamo che vengano salvaguardate le eccellenze del nostro territorio e che in particolar modo vengano sostenute le attività meritorie dell’Associazione Sine Cura Lab che ha svolto un encomiabile lavoro di diffusione della cultura della sicurezza all’interno delle scuole primarie di Martina Franca.

Martina Franca, 01/11/2015

Segreteria Partito Comunista d’Italia – Sezione “Antonio Gramsci” – Martina Franca