Manifestazione Nazionale CGIL a Roma – 25/10/2014

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“Una giornata straordinaria, una grande prova di democrazia e una risposta a quanti vogliono fare carta straccia dei diritti dei lavoratori”. Lo afferma il segretario del Pdci, Cesare Procaccini, presente a piazza della Repubblica fin dalle prime ore della mattina.

“Questo governo – continua il segretario del Pdci – non dimostra nessuna discontinuità rispetto ai precedenti esecutivi, colpisce i più deboli e avvantaggia i forti. Ma in queste ultime misure c’è un elemento nuovo: si vuole mettere in discussione la dignità stessa del lavoro. Una cosa affatto moderna, anzi uno dei peggiori retaggi dell’inizio del secolo scorso. Precarietà, sfruttamento e salari da fame non possono creare sviluppo, fa bene la Cgil a dire no e a scendere in piazza. Noi siamo al suo fianco. Semmai dobbiamo amaramente registrare la solitudine istituzionale e politica nella quale è lasciato il più grande sindacato italiano: dove è l’opposizione in Parlamento? Ancora una volta si sente la mancanza dei comunisti in Parlamento e questo deve essere un monito per tutti noi affinché vengano messi da parte personalismi e divisioni e si lavori per ridare al Paese una grande forza comunista e realmente di sinistra”.

(testo tratto da Associazione Marx XXI, clicca qui per visitare il sito)

FOTO DELLA MANIFESTAZIONE, CLICCARE PER INGRANDIRE.

Per leggere il comunicato di adesione alla manifestazione clicca qui!

Il governo Renzi non cambia verso. Adesione sciopero generale USB e Manifestazione CGIL

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Il Governo Renzi non cambia verso!

Con l’ennesimo voto di fiducia il Governo Renzi ha imposto al Parlamento l’approvazione della legge delega sul lavoro, ed esulta a fronte dei complimenti ricevuti dalla Merkel e dai rappresentanti della cosiddetta Troika, ossia da parte di chi sino a ieri additava come responsabili dei problemi dell’Italia.

manifesto pdci manifestazione roma cgil 25-10-2014 La legge delega è una truffa, perché in spregio all’art.76 della Costituzione non fissa criteri direttivi, in particolare relativamente alle questioni più importanti che si propone di affrontare: il precariato, le tutele nei rapporti di lavoro, gli ammortizzatori sociali.

La messa in discussione dell’art.18, l’introduzione del demansionamento, la possibilità di sorvegliare a distanza le maestranze, rappresentano l’attacco più pesante mai sferrato contro lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori.

La politica  del Governo Renzi è chiara: meno tutele e meno diritti, esattamente come prima di lui Berlusconi, Monti, Letta.

La crisi, la cui responsabilità è in capo a chi, da troppo tempo, in Europa ed in Italia, governa ponendo il mercato al centro della propria politica, è usata  per accanirsi contro il  mondo del lavoro pubblico e privato.

Ogni giorno chiudono fabbriche ed uffici,  la disoccupazione aumenta, ma non c’è uno straccio di politica economica e industriale degna di questo nome.

Ciò che serve, ad esempio, è un piano di investimenti pubblici che indirizzi l’economia sul terreno dell’innovazione e  della ricerca, una politica che promuova occupazione stabile e ne tuteli le condizioni, l’introduzione di un reddito minimo per  chi è senza  lavoro, l’abolizione della Legge Fornero sulle pensioni.

manifesto pdci manifestazione roma cgil 25-10-2014 (2)Le risorse per fare ciò stanno  in una lotta vera all’evasione fiscale, alla corruzione dilagante negli affari e nella finanza, alla  criminalità organizzata, nella revisione del sistema di aiuti alle imprese, in una riorganizzazione della spesa pubblica diversa da quella perseguita.

La politica del Governo Renzi è sbagliata, inutile, dannosa, perché il suo verso è a destra!

Battere tale politica è necessario, e per questo motivo il PdCI aderisce allo Sciopero Generale di 24 ore proclamato dall’Unione Sindacale di Base (USB) e alla Manifestazione Nazionale indetta dalla  CGIL nella giornata di Sabato 25 Ottobre ed invita tutti ad operare affinché essa si manifesti come una grande mobilitazione di popolo.

(di seguito le fotografie dello Sciopero generale e della manifestazione indetta dall’Unione Sindacale di Base a cui il Partito dei Comunisti Italiani ha aderito – Roma 24/10/2014)

Comunicato stampa Federazione Provinciale PDCI sulla chiusura reparti a caldo dell’ILVA di Taranto

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COMUNICATO STAMPA

Tanti sono i soggetti che hanno la responsabilità della situazione ambientale di Taranto, a cominciare dal ruolo svolto dalla Marina Militare con le attività dell’arsenale e continuando con l’impatto di insediamenti industriali: Raffineria, Cementir e Italsider, oggi Ilva, di proprietà del gruppo Riva. 
A tutto questo va aggiunta la responsabilità di tanta parte politica, quella più conservatrice che ha governato il paese e amministrato la città, che ha permesso per lunghi anni a questi soggetti imprenditoriali di fare i propri affari senza tener conto della compatibilità ambientale delle loro attività produttive.
Nello specifico, l’impennata dell’inquinamento coincide con il passaggio della proprietà della grande fabbrica dall’Iri al gruppo Riva, passaggio avvenuto in modo quanto meno strano tant’è che ancora oggi non se ne conoscono chiaramente le modalità e il costo reale.
Tutto questo ha permesso a Riva di operare senza un sostanziale controllo continuando a produrre per diciassette anni ubbidendo solo alle leggi di un mercato senza regole, sacrificando alla logica del profitto i lavoratori, la popolazione e l’intero territorio tarantino.
Riva ha messo in atto una politica di intimidazione prima e poi di attacco alla classe operaia, ai suoi diritti, al suo sindacato e perfino agli stessi valori della democrazia, sanciti nella carta costituzionale circa il ruolo sociale della proprietà e dell’iniziativa imprenditoriale privata.
ilva,magistratura,taranto,martina franca,comunisti italiani,pdci,federazione della sinistra,fgci,fds,operai,italsider,riva,chiusura,reparti,area a caldo,patrizia todisco,landini,sindacato,cgil,comunicato stampaNon si può dimenticare l’infamante palazzina Laf, nella quale vivevano reclusi un centinaio di lavoratori che reclamavano solo rispetto dei propri diritti e dignità, c’è voluta la magistratura e non l’azione di altri a cui spettava il dovere di farlo.”
Così oggi, di fronte ad un padrone che rifiuta il confronto con le rappresentanze dei lavoratori la magistratura interviene avendo preso atto di elementi che denunciano le responsabilità dell’azienda del disastro ambientale.
Né Riva può strumentalmente utilizzare i lavoratori per attaccare l’operato della magistratura o per sottrarsi agli adempimenti per abbattere le emissioni attraverso gli investimenti necessari su innovazioni tecnologiche.
Il problema non si risolve con la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva, si tratta invece di capire che è giunto il momento di rivendicare la modifica degli impianti attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori per le responsabilità politiche, manageriali e operative.
La chiusura di una parte importante dello stabilimento di Taranto avrebbe ricadute disastrose perfino sulla tenuta occupazionale e delle attività del porto.
ilva,magistratura,taranto,martina franca,comunisti italiani,pdci,federazione della sinistra,fgci,fds,operai,italsider,riva,chiusura,reparti,area a caldo,patrizia todisco,landini,sindacato,cgil,comunicato stampaTaranto deve diventare un caso Nazionale occorre e quindi che il governo produca un piano di bonifica del territorio e della fabbrica e non solo di riqualificazione ambientale, esso deve interessare la messa sotto controllo delle emissioni di tutte le attività produttive.
Occorre che la classe operaia sia rappresentata con forza dalle organizzazioni sindacali nella trattativa e nel controllo delle misure adottate dal piano.
Occorre che le istituzioni: Regione, Provincia, Prefettura, Comune diventino soggetti di confronto con Ilva e di controllo del territorio sulle emissioni attraverso l’uso delle strutture pubbliche preposte come ARPA che devono vigilare con gli strumenti del caso ventiquattro ore su ventiquattro.
I comunisti Italiani, preoccupati della situazione di scontro determinatasi sono al fianco dei lavoratori per la difesa del posto di lavoro ed esprimono solidarietà al Sindaco Stefano condividendone a pieno la impostazione politica per la soluzione del problema.

Taranto li, 27-7-2012

Partito dei Comunisti Italiani
Federazione Provinciale Taranto

 

(foto copertina da www.ilfattoquotidiano.it – foto nel testo da www.repubblica.it e www.martinanews.it)

primo maggio 2012: festa del lavoro e giorno di lotta!

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COMUNICATO STAMPA


primo maggio,1°,2012,martina franca,itn,manifestazione,festa del lavoro,cgil,filctem,fds,federazione della sinistra,pdci,prc,comunisti italiani,fgci,raccolta firme articolo 18La Federazione della Sinistra di Martina Franca desidera esprimere la propria solidarietà nei confronti dei 131 lavoratori della Industrie Tessili Nardelli che rischiano il licenziamento e manifesta il pieno appoggio morale, materiale e organizzativo ai Sindacati che sono impegnati nella salvaguardia del lavoro e della dignità degli operai della ITN.

Riteniamo inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che non ha atteso la convocazione del tavolo regionale che avrebbe posto le basi per azioni di concertazione tra le istanze dei lavoratori e quelle patronali, ciò la dice lunga sul fatto che nessun margine di trattativa è stato lasciato ai lavoratori e lascia intravedere quali sono le reali intenzioni dell’azienda, ovvero, continuare a produrre in altri paesi e mantenere gli solo uffici e i profitti in Italia.

A fronte di ciò si inserisce anche la vergognosa questione dei lavoratori dei paesi emergenti che lavorano senza garanzie e tutele e che vengono sacrificati ad uso e consumo del profitto a tutti i costi; Riteniamo che la lotta per i diritti del lavoro sia una battaglia globale che deve vedere uniti per lo stesso scopo i lavoratori di tutti i paesi del mondo, per questo sembra attualissima la frase di chiusura del “Manifesto del Partito Comunista” scritto nel 1848 da Marx e Engels.primo maggio,1°,2012,martina franca,itn,manifestazione,festa del lavoro,cgil,filctem,fds,federazione della sinistra,pdci,prc,comunisti italiani,fgci,raccolta firme articolo 18

Come Federazione della Sinistra comunichiamo l’adesione e la partecipazione della nostra organizzazione politica alla manifestazione indetta dai sindacati del settore tessile (ore 10 piazza XX settembre), con i quali siamo in stretti rapporti di comunicazione, e confermiamo inoltre la nostra presenza, già programmata per il 1° maggio in piazza Roma, dove allestiremo un banchetto per la raccolta delle firme a difesa e per l’estensione dei diritti dei lavoratori.



di seguito il video della manifestazione dei lavoratori tessili (11 novembre 2009)

Adesione alla manifestazione dei lavoratori Tessili Martina Franca

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n165605952985_4102.jpgI Comunisti di Martina Franca aderiscono alla manifestazione promossa dalla FILTEA CGIL che vedrà scendere in piazza i lavoratori del comparto tessile di Martina Franca.

L’appuntamento è mercoledì 11 novembre 2009 alle ore 15 in Piazza Roma; i Comunisti martinesi saranno al fianco dei lavoratori in lotta per riaffermare il Diritto al Lavoro, per richiamare imprenditori e istituzioni al rispetto della legalità e per combattere contro l’inefficenza e inefficacia del governo nazionale e dell’amministrazione locale che nulla fanno per risolvere i problemi delle classi sociali più deboli.

Ecco il video della manifestazione:

 

  

Copia del volantino di adesione alla manifestazione (clicca sul volantino per ingrandire):

 

mainifestazione lav. tessile 11-11-2009.jpg