Incidente mortale Ilva di Taranto 17/11/2015 – Comunicato Stampa

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incidente ilva webCOMUNICATO STAMPA

Incidente mortale Stabilimento Siderurgico Ilva di Taranto 17/11/2015

In una economia mondiale in crisi da otto anni, in un ciclo di sovrapproduzione di acciaio che permane, le morti si presentano puntuali. Sembra un paradosso ma, evidentemente, non lo è. Ci saranno indagini per scoprire cause e responsabilità della morte dell’operaio Cosimo Martucci di soli 48 anni. I giornali ne parleranno per alcuni giorni prima dell’oblio consueto.

Ma, i comunisti si domandano, come sia stato possibile un infortunio come questo anche quando si possono programmare tempi ed esecuzioni dei lavori senza l’affanno della consegna nel mercato?

E’ questo il problema centrale da affrontare in quanto il modo di lavorare ed organizzare il lavoro resta lo stesso da decenni, esso è centrale ma sono solo i lavoratori a rischiare. Essi sono l’anello debole ed al tempo stesso indispensabile della produzione.

Non basta lo sciopero programmato in solidarietà dell’operaio ucciso, occorre che il sindacato e la politica tornino a rappresentare e tutelare la vita, la sicurezza e la salute dei lavoratori entrando direttamente là dove si decide: la fabbrica, il luogo del cambiamento.

Taranto, 17/11/2015

Partito Comunista d’Italia – Federazione di Taranto

Attentati Parigi, PCdI: solidali con vittime terrorismo, fermare politiche di guerra

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Attentati Parigi, PCdI: solidali con vittime terrorismo, fermare politiche di guerra

Il Partito Comunista d’Italia esprime solidarietà e vicinanza a tutto il popolo francese, colpito da una terribile serie di attentati terroristici. Ancora una volta la barbarie senza scrupoli ha colpito cittadini inermi. Dopo l’abbattimento dell’aereo russo nei cieli egiziani e le bombe nella periferia sud di Beirut, oggi le mani assassine dell’Isis hanno colpito la capitale francese.

A tutte le donne e gli uomini vittime di questa barbarie va la nostra solidarietà. Oggi è il giorno del silenzio e del rispetto verso i morti e i feriti, ma l’Occidente si deve interrogare sulle disastrose politiche che in questi anni hanno portato caos e violenza in tutto il Medioriente, negando a quei popoli ogni legalità e diritti. Da questo si deve ripartire se si vuole costruire una pace duratura, giusta e rispettosa dei diritti dei popoli, sola condizione in grado di prosciugare le frustrazioni e la miseria in cui si abbevera il mostro del terrorismo.

I comunisti d’Italia lottano per un cambiamento della politica estera del governo Renzi, succube della Nato – alleanza militare fautrice di guerre – e legato a governi razzisti e antidemocratici come quello turco, saudita e israeliano e l’immediato embargo della vendita di armi verso questi paesi. Il Pcdi si sente impegnato nei prossimi giorni a lanciare in tutta Italia una campagna di iniziative per combattere ogni velleità di fare delle religioni strumento di estremismi, divisioni e violenza e contro ogni tentativo di svolta autoritaria per la difesa della democrazia.

(Comunicato della Segreteria Nazionale del Partito Comunista d’Italia)

Targa commemorativa ad Angelo Marotta

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logo-PcdiComunicato Stampa

TARGA COMMEMORATIVA AD ANGELO MAROTTA

Il 31 ottobre 2015 l’Amministrazione Comunale di Martina Franca ha deciso, finalmente, di porre in viale stazione una targa per commemorare Angelo Marotta, operaio morto tragicamente il 31 ottobre del 2005 durante operazioni di manutenzione della rete fognaria.

Noi Comunisti martinesi accogliamo positivamente questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale, ma non possiamo ritenerci completamente soddisfatti.

Pensiamo, infatti, che a distanza di dieci anni da quel tragico evento non sia stata ancora compiuta l’unica azione possibile per saldare il debito morale nei confronti del nostro concittadino, vale a dire l’intitolazione del tratto stradale in cui si verificò la morte di Angelo Marotta.

Durante la cerimonia di scopertura della targa, gli stessi famigliari di Marotta hanno consegnato direttamente nelle mani del Sindaco Franco Ancona i documenti della petizione popolare per l’intitolazione della strada.

Sono state raccolte 1207 firme, di cui circa 600 solo dal Partito Comunista d’Italia e sono firme che pesano moralmente come macigni sulle coscienze delle autorità politiche, militari e religiose che sono intervenute alla cerimonia, ma che hanno taciuto in tutti questi anni.

Nel decimo anniversario dell’accaduto ci saremmo aspettati il pieno accoglimento della nostra richiesta di intitolazione della strada. A nulla valgono le giustificazioni avanzate negli anni passati circa l’applicazione del regolamento toponomastico comunale e l’atteggiamento evasivo della Prefettura di Taranto di fronte all’istanza, scritta e protocollata, di deroga come previsto della normativa vigente.

Per tale motivo continueremo a richiedere con forza ciò che è giusto e nella prossima settimana provvederemo a protocollare ufficialmente le firme raccolte assieme ad altre forze politiche e associative del territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà provvedere con sollecitudine a rispettare la volontà popolare.

Inoltre, rilanciamo l’appello lanciato dal Sig. Cosimo Semeraro, Presidente dell’Associazione 12 giugno di Taranto, affinchè i famigliari delle vittime del lavoro non vengano abbandonate e che vengano poste in atto tutte le procedure necessarie a garantire l’onorabilità e il sostentamento delle famiglie colpite dalla disgrazia.

Infine, richiediamo che vengano salvaguardate le eccellenze del nostro territorio e che in particolar modo vengano sostenute le attività meritorie dell’Associazione Sine Cura Lab che ha svolto un encomiabile lavoro di diffusione della cultura della sicurezza all’interno delle scuole primarie di Martina Franca.

Martina Franca, 01/11/2015

Segreteria Partito Comunista d’Italia – Sezione “Antonio Gramsci” – Martina Franca

RENZI ED IL SUO DECRETO SALVA-ILVA : ENNESIMO BLUFF PER TARANTO

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Il Partito Comunista d’Italia denuncia all’opinione pubblica che anche il Governo Renzi, così come i precedenti governi, sta tentando di prendere in giro i tarantini attraverso il decreto del 24 dicembre 2014 cosiddetto “Salva Ilva”.

E’ evidente che tale decreto, privo di qualsivoglia risorsa economica immediatamente spendibile e adeguata alle concrete necessità della fabbrica, dell’indotto e del territorio, non produrrà alcun effetto positivo riguardo agli obiettivi da raggiungere. E senza risorse, non si potrà procedere ad alcuna bonifica del territorio né all’adeguamento degli impianti lasciando i cittadini e il territorio tarantino in una situazione di emergenza e di totale abbandono.

Infatti tale decreto ha provocato nell’immediatezza effetti ancor più devastanti e ai limiti della legalità:

– Il primo di questi giorni è la chiusura di numerose ditte dell’indotto che hanno applicato procedure di cassa integrazione o di licenziamento perché dalle disposizione contenute nel decreto appare il rischio di non vedere onorati i loro crediti pregressi;

– l’altro è nel passaggio delle attività positive dello stabilimento Ilva a nuove società escludendo tutte le passività e le obbligazioni risarcitorie già accertate dalla magistratura, producendo così ulteriori effetti negativi in quanto cancellerà il diritto ai risarcimenti dei cittadini e non soddisferà i debiti pregressi dell’Ilva;

– infine, questa normativa tende a sviare l’azione della magistratura volta all’individuazione delle responsabilità di una attività colposa e distruttiva di uomini, cose, proprietà e terre che per dimensioni e ricadute coinvolge l’intero territorio regionale e nazionale.

Noi COMUNISTI consideriamo inadeguato e pericoloso il “decreto natalizio del governo Renzi” poiché, come da più parti abbiamo evidenziato ha gravissimi limiti attuativi oltre che mancare di risorse finanziarie certe spendibili, e in tale condizione vengono a minacciate: la libertà di iniziativa economica, il diritto al lavoro, il diritto alla salute e alla vita dei cittadini, gli obblighi di tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori. Condizioni già previste dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che vanno tutte immediatamente e contestualmente realizzate nello spazio dei 36 mesi e che con il decreto Renzi non potranno trovare realizzazione.

Noi COMUNISTI condanniamo e combattiamo fermamente l’azione di padroni e dirigenti industriali senza scrupoli, di politici corrotti e governanti distratti che hanno, di fatto, prima regalato a privati la più grande impresa monopolistica dell’acciaio e impedito poi, per propri interessi personali, ogni seria programmazione politica industriale che segnasse in positivo l’intera economia di questa parte vitale della Puglia, del Mezzogiorno e dell’Italia.

Noi COMUNISTI indichiamo ai lavoratori dell’ILVA, delle fabbriche dell’indotto e delle attività di servizio, ai cittadini tutti, di rivendicare in maniera non equivoca la “nazionalizzazione dell’ILVA“ così come avevamo già proposto sin dal novembre 2012 e che andiamo da molto tempo sostenendo.

I presupposti per la nazionalizzazione dell’Ilva esistono tutti, in quanto il settore dell’acciaio è stato dichiarato strategico per l’intera economia nazionale, sino alla dichiarazione di pubblica utilità dello stabilimento di Taranto. Solo trasferendo la responsabilità della gestione programmata e tecnologicamente più avanzata dell’acciaio allo Stato, si potrà porre fine agli interessi speculativi di privati e si potranno contestualmente realizzare le indispensabili bonifiche del territorio.

Ai fantasmagorici e futuristici progetti di sviluppo annunciati da Renzi, che riteniamo non si realizzeranno mai, occorre sostituire una pratica di impegni quotidiani certi, fatta di investimenti economici concreti e lavori materiali di sanificazione del territorio tangibili, di recupero in valori e qualità delle sue diverse potenzialità economiche produttive, insieme con il rafforzamento delle strutture sanitarie di cura, di controllo epidemiologico, prevenzione e riabilitazione rispondenti per strumentazione, efficienza e qualità alle impellenti necessità della popolazione e del territorio.

27/01/2015

PARTITO COMUNISTA d’ITALIA 

FEDERAZIONE DI TARANTO

COMITATO REGIONALE DELLA PUGLIA

21 gennaio 2015 – Ricostruire il Partito Comunista per il bene dell’Italia

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Simbolo Partito Comunista d'Italia

“Nei giorni scorsi centinaia di compagne e compagni hanno affollato il Centro Congressi Cavour di Roma per dimostrare la loro adesione convinta ad un progetto di ricostruzione di un soggetto politico comunista unitario e rinnovato. Un apporto prezioso ai processi unitari a sinistra a cui i comunisti organizzati in partito devono portare il loro contributo”.

Con queste parole Cesare Procaccini, segretario nazionale PDCI, annuncia la nascita del Partito Comunista d’Italia. Il PdCI (Partito dei Comunisti Italiani) “ritorna al futuro” e, a seguito di un processo di riorganizzazione e rilancio dell’attività politica organizzata degli operai italiani, riacquisisce il nome che esattamente 94 anni fa venne dato al partito di Antonio Gramsci e Amedeo Bordiga nello storico congresso di Livorno.

A distanza di alcuni anni dalla sciagurata scelta di chiudere l’esperienza del Partito Comunista Italiano e all’epilogo del renzismo a cui sono giunti i fautori di quella “svolta”, i Comunisti riaffermano la loro volontà di essere parte delle dinamiche della società e di essere il soggetto rivoluzionario del cambiamento autentico.

cesare procaccini con fosco giannini

nella foto: Comp. Fosco Giannini (a sinistra) e Comp. Cesare Procaccini (a destra)

Nella relazione introduttiva di Fosco Giannini (segreteria nazionale PDCI), tenuta all’assemblea nazionale per ricostruire il Partito Comunista, viene esaminata la situazione geopolitica attuale: “Siamo di fronte ad un’Unione Europea dai sempre più chiari caratteri iperliberisti, antidemocratici, antipopolari e antioperai che richiede la messa in campo di un lungo ciclo di lotte sociali, nazionali e sovranazionali, per il quale i partiti comunisti d’Europa e il Partito Comunista possono e debbono svolgere – assieme alle altre forze di sinistra – un ruolo centrale. Un ruolo storico.

Siamo di fronte ad un nano capitalismo italiano, tanto straccione quanto ferocemente antioperaio, che chiede il ritorno ad una lotta di classe dispiegata nell’intero Paese e condotta dal movimento operaio assieme agli studenti e ai disoccupati, con i comunisti protagonisti di questa lotta. Questi sono i compiti a cui ci chiama la fase; i compiti dei comunisti, il ruolo sociale e politico che ci proponiamo di svolgere, il compito che consegna un senso pieno al progetto della ricostruzione del Partito Comunista in Italia!

Chi vuole abbandonare la lotta, chi vuole desistere da questo nostro progetto comunista e rivoluzionario, si accomodi pure nel già affollatissimo treno rosa-pallido che ha deragliato storicamente, uscendo dalla lotta per il socialismo. Starà in moderata e mesta compagnia.

Noi continuiamo a combattere, continuiamo a lavorare per ciò che sentiamo profondamente giusto, per quello stesso progetto per il quale dette la vita il compagno Antonio Gramsci e tutti i comunisti e gli antifascisti del nostro Paese: costruire l’unità della sinistra di classe, costruire un fronte di sinistra e di popolo, ricostruire il Partito Comunista in Italia!”.

pino sgobio

Comp. Pino Sgobio

Il 21 gennaio 2015, alle ore 18, presso la Sezione “Antonio Gramsci” in via la favorita 20 a Martina Franca, si “ritorna al futuro” con un incontro pubblico dal titolo “Ricostruire il Partito Comunista per il bene dell’Italia” al quale parteciperanno Franco MASSAFRA, segretario cittadino del PCd’I, Giancarlo GIRARDI , Federazione PCd’I di Taranto e Pino SGOBIO, direzione nazionale Partito Comunista d’Italia.

★ La cittadinanza è invitata a partecipare ed intervenire. ★

locandina pcdi 21 gennaio 2015

31/10/2014 – Nono anniversario della morte di Angelo Marotta – nota Sezione PdCI Martina Franca

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Angelo Marotta

(Angelo Marotta. fonte foto: extramagazine)

Nel giorno in cui ricorre il nono anniversario della morte dell’operaio e concittadino Angelo Marotta, la segreteria cittadina del Partito dei Comunisti Italiani constata il totale disinteresse delle istituzioni locali, Comune di Martina Franca e Prefettura, nei confronti della tragica vicenda .

Come già rimarcato in numerosi interventi pubblici e attraverso comunicazioni ufficiali, la richiesta di intitolare una strada cittadina all’operaio Marotta è rimasta inascoltata.

Nonostante i fiumi di parole, i post sui social network e comunicati stampa che giornalmente pubblicizzano qualsiasi iniziativa dell’Amministrazione Comunale, nessuna parola è stata spesa per onorare la memoria dell’operaio morto mentre svolgeva operazioni di pubblica utilità.

Il mondo del Lavoro viene, come al solito, messo da parte e neanche la sensibilità cristiana più volte rappresentata dai componenti dalla Giunta Comunale riesce ad emergere per uno scarno comunicato di commiato.

La lontananza delle istituzioni repubblicane rispetto al Lavoro è marcata con ancor più forza quando ci troviamo ad assistere all’aggressione fisica dei lavoratori nelle piazze così come successo a Roma agli operai dell’Ast di Terni.

Ci saremmo aspettati ben altro comportamento da parte di questa Amministrazione Comunale. Il silenzio di disinteresse non è meno assordante del fragore dei picchiatori nelle piazze. Il mancato riconoscimento all’operaio Marotta è un clamoroso disonore per tutta la città di Martina Franca.

La sezione Antonio Gramsci, si stringe attorno ai famigliari dell’operaio Marotta e di tutti i cittadini e lavoratori che ogni anno lo ricordano con affetto e riconoscenza. Le Istituzioni sappiano che non dimenticheremo e che la nostra richiesta sarà rinnovata ad oltranza finchè non verrà data giustizia al cittadino e operaio Angelo Marotta.

Per leggere la richiesta di intitolazione di una strada ad Angelo Marotta inviata a Sindaco di Martina Franca e Prefetto di Taranto, cliccare qui)

Il governo Renzi non cambia verso. Adesione sciopero generale USB e Manifestazione CGIL

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Il Governo Renzi non cambia verso!

Con l’ennesimo voto di fiducia il Governo Renzi ha imposto al Parlamento l’approvazione della legge delega sul lavoro, ed esulta a fronte dei complimenti ricevuti dalla Merkel e dai rappresentanti della cosiddetta Troika, ossia da parte di chi sino a ieri additava come responsabili dei problemi dell’Italia.

manifesto pdci manifestazione roma cgil 25-10-2014 La legge delega è una truffa, perché in spregio all’art.76 della Costituzione non fissa criteri direttivi, in particolare relativamente alle questioni più importanti che si propone di affrontare: il precariato, le tutele nei rapporti di lavoro, gli ammortizzatori sociali.

La messa in discussione dell’art.18, l’introduzione del demansionamento, la possibilità di sorvegliare a distanza le maestranze, rappresentano l’attacco più pesante mai sferrato contro lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori.

La politica  del Governo Renzi è chiara: meno tutele e meno diritti, esattamente come prima di lui Berlusconi, Monti, Letta.

La crisi, la cui responsabilità è in capo a chi, da troppo tempo, in Europa ed in Italia, governa ponendo il mercato al centro della propria politica, è usata  per accanirsi contro il  mondo del lavoro pubblico e privato.

Ogni giorno chiudono fabbriche ed uffici,  la disoccupazione aumenta, ma non c’è uno straccio di politica economica e industriale degna di questo nome.

Ciò che serve, ad esempio, è un piano di investimenti pubblici che indirizzi l’economia sul terreno dell’innovazione e  della ricerca, una politica che promuova occupazione stabile e ne tuteli le condizioni, l’introduzione di un reddito minimo per  chi è senza  lavoro, l’abolizione della Legge Fornero sulle pensioni.

manifesto pdci manifestazione roma cgil 25-10-2014 (2)Le risorse per fare ciò stanno  in una lotta vera all’evasione fiscale, alla corruzione dilagante negli affari e nella finanza, alla  criminalità organizzata, nella revisione del sistema di aiuti alle imprese, in una riorganizzazione della spesa pubblica diversa da quella perseguita.

La politica del Governo Renzi è sbagliata, inutile, dannosa, perché il suo verso è a destra!

Battere tale politica è necessario, e per questo motivo il PdCI aderisce allo Sciopero Generale di 24 ore proclamato dall’Unione Sindacale di Base (USB) e alla Manifestazione Nazionale indetta dalla  CGIL nella giornata di Sabato 25 Ottobre ed invita tutti ad operare affinché essa si manifesti come una grande mobilitazione di popolo.

(di seguito le fotografie dello Sciopero generale e della manifestazione indetta dall’Unione Sindacale di Base a cui il Partito dei Comunisti Italiani ha aderito – Roma 24/10/2014)

31/10/2014 – Nono anniversario della morte di Angelo Marotta – lettera a Prefetto e Sindaco

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In occasione del nono anniversario della morte del concittadino Angelo Marotta, la segreteria cittadina del Partito dei Comunisti Italiani rinnova la richiesta di intitolazione di una strada all’operaio vittima del lavoro.

Si riporta il testo della lettera inviata a Sua Eccellenza Prefetto di Taranto Dott. Umberto Guidato e al Sindaco di Martina Franca Dott. Franco Ancona

***

A Sua Eccellenza Sig. Prefetto di Taranto

Dott. Umberto Guidato

Al Sindaco del Comune di Martina Franca e Presidente Commissione Comunale per la Toponomastica Cittadina

Dott. Francesco Ancona

(LORO SEDI)

e p.c. ai Sig.ri Componenti della Giunta Comunale del Comune di Martina Franca

ai Sig.ri Consiglieri Comunali del Comune di Martina Franca

Oggetto: Richiesta intitolazione strada ad ANGELO MAROTTA.

Egregi Signori, il giorno 31 Ottobre 2014 ricorre il nono anniversario della morte del Signor Angelo Marotta, cittadino martinese e operaio morto nel 2005 mentre riparava un guasto alla rete fognante in viale della Stazione.

In quel terrificante incidente sul lavoro, l’operaio fu travolto e ucciso da un’ondata di acqua e liquami, rimanendo inghiottito ad una profondità di sette metri sotto il livello stradale. Il suo corpo fu ritrovato, dopo diciassette ore di ricerche, a venti metri dal punto in cui si era calato e per riportarlo in superficie fu necessario rompere il manto stradale con l’ausilio di un escavatore e di una pala meccanica.

Dalle indagini effettuate subito dopo l’accaduto, emerse che l’operaio intervenne senza alcuna delle precauzioni o misure di sicurezza previste perché non aveva mai ricevuto i dispositivi idonei a tale intervento.

Come ogni anno, a partire dal 25 giugno 2012, rinnovo, anche a nome del Partito che rappresento, la richiesta di intitolazione di una strada del comune di Martina Franca al Signor Angelo Marotta.

Pur essendo consapevole che secondo l’articolo 2 della Legge del 23 giugno 1927 n. 1188, che regola la Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei, «Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni», chiedo che questa mia richiesta venga accolta in virtù del Decreto del Ministro dell’Interno del 25 settembre 1992, relativo alle competenze prefettizie, secondo il quale «A decorrere dal 1° gennaio 1993 è delegata ai Signori Prefetti per la Provincia di loro competenza la facoltà di autorizzare le intitolazioni di luoghi pubblici e monumenti a personaggi deceduti da meno di dieci anni, ai sensi dell’art. 4 della Legge del 23 giugno 1927, n. 1188.»

Sarebbe questo il migliore dei modi per onorare in maniera dignitosa la morte di un nostro concittadino, il cui sacrificio ad oggi viene ricordato esclusivamente con un misero blocchetto di cemento apposto sul luogo dell’incidente.

Fiducioso in un benevolo accoglimento di questa mia richiesta, con l’occasione porgo Distinti Saluti.

Martina Franca, 14/10/2014

Il Segretario cittadino del PdCI – Franco Massafra

Cordoglio per la scomparsa del Compagno Enzo Monaco

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La sezione Antonio Gramsci di Martina Franca ricorda con commozione il prof. Vincenzo Monaco scomparso la scorsa notte. L’impegno politico durante gli anni di militanza nel Partito Comunista Italiano, la professionalità e la dedizione nell’attività lavorativa svolta nella nostra città, resteranno indelebili nelle nostre menti. Ci stringiamo attorno ai familiari, ai cari studenti e a tutte le persone che l’hanno conosciuto.

Foto comizio Partito Comunista Italiano con Vito Consoli e Vincenzo Monaco (nella foto il terzo da destra)

Foto comizio Partito Comunista Italiano con Vito Consoli e Vincenzo Monaco (nella foto il terzo da destra)

 

Atto vandalico ai danni della sezione PDCI di Martina Franca – 14/08/2014

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La stupidità dell’uomo non si manifesta solo in paesi lontani come quelli mediorientali, teatri di sanguinose guerre e genocidi, ma purtroppo anche in comunità apparentemente tranquille e pacifiche come Martina Franca.

Sezione Antonio Gramsci - Martina Franca - bandiera a luttoNella trascorsa notte, esseri dal volto ignoto, ma dalla stupidità nota, hanno rubato la bandiera rossa dei Comunisti Italiani, dopo averne danneggiato il supporto. La bandiera, listata a lutto, era lì da qualche settimana in segno di solidarietà al Popolo Palestinese, vittima dell’arroganza e prepotenza di Israele.

Tale atto rappresenta non solo uno sfregio ai Comunisti martinesi, ma è un chiaro segno di inciviltà e di arroganza politica nei confronti della libertà di pensiero sancita dalla Costituzione Repubblicana, disonorando l’intera città di Martina Franca.

Quello di questa notte non è il primo atto spregevole ai danni della Sezione Antonio Gramsci; già in passato si sono registrati episodi di natura vandalica, molto probabilmente compiuti da una mano armata da risentimento politico nei confronti di chi si schiera giornalmente dalla parte degli emarginati e degli indifesi, degli operai e dei disoccupati e lotta per l’affermazione dei diritti a favore di tutta la popolazione.

Così come in passato, la chiara volontà del tribunale speciale di “impedire a quel cervello di funzionare per vent’anni” si scontrava con la forza e la moralità di Antonio Gramsci che rispondeva “Se d’altronde l’essere comunista importa responsabilità, l’accetto”, anche oggi l’azione politica dei Comunisti non sarà intimidita da questi atti fascisti, frutto della pochezza morale e della mediocrità di alcuni.

Una nuova bandiera è già stata issata. Anche quando dovessero finire tutte le bandiere troveremo sempre un drappo rosso da esporre in segno di lotta e di libertà.
Possono rubare le nostre bandiere, ma non i nostri ideali!!

* Segreteria del Partito dei Comunisti Italiani – Martina Franca *